Viterbo, moria di negozi in centro: sempre più saracinesche abbassate. La rabbia dei commercianti

Uno dei negozi in chiusura in Corso Italia a Viterbo
A Viterbo ormai è un’epidemia. Almeno nel centro storico. Perché invece basta spostarsi fuori le mura perché le grandi catene e i supermercati...

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A Viterbo ormai è un’epidemia. Almeno nel centro storico. Perché invece basta spostarsi fuori le mura perché le grandi catene e i supermercati continuino a fiorire. Segno dei tempi? Non proprio. Per i diretti interessati – almeno per quelli che di questo fenomeno fanno le spese – è questione di scelte (o non scelte, dipende dai punti di vista, in primis di chi amministra). Fatto sta che quelli che resistono con le vetrine accese sono sempre di meno. E se fino a qualche anno fa almeno il ricambio era assicura, adesso molti negozi una volta chiusi restano sfitti. Via Saffi? Quelli che resistono si contano su una mano, ormai. Ma l’andazzo che prima aveva solo aggirato il Corso, ora lo sta colpendo al cuore.


L’anno nuovo parte con diverse attività che hanno chiuso (alcune per trasferirsi, altre perché non reggevano proprio più) e altre cessazioni sono nell’aria. Le ultime sono quelle dell’ottico Fratello Sole all’angolo con piazza delle Erbe e di Manà, il negozio di abbigliamento all’altezza di Schenardi. Il primo si trasferisce, il secondo getta la spugna. Entro la fine del mese sono altre due le attività al Corso date in chiusura ma i diretti interessati al momento non confermano né smentiscono. Anche in via Cavour due negozi di abbigliamento diranno stop alle vendite nei prossimi giorni.


Anche di questo si è parlato l’altra sera alla riunione dell’associazione Centro di gravità che, ormai, raccoglie circa 150 aderenti. Rappresentano gli esercenti lungo le vie che da porta Romana arrivano a piazza del Comune e da lì fino a san Pellegrino. “Qui rischiamo di chiudere tutti. I saldi – testimoniano – stanno andando malissimo. Abbiamo ottenuto un po’ di ossigeno con il Caffeina Christmas Village me per il resto è un pianto”. Lamentano che il Comune non li abbia mai aiutati, nemmeno con le scelte fatte in materia di regolamentazione del traffico. Per questo, hanno deciso di buttare giù una sorta di vademecum da consegnare poi a chiunque si presenti in primavera per la carica di sindaco. “Dobbiamo ancora definire la lista delle richieste ma sicuramente partiremo dalla realizzazione di parcheggi molto capienti a ridosso del centro, così da facilitarne la fruizione. Solo realizzare le infrastrutture – dicono – si può pensare di chiudere al traffico, altrimenti si decide di far morire la zona”. Non appena le candidature saranno tutte ufficializzate, l’associazione chiederà un incontro a tutti i contendenti chiedendo la loro posizione e impegni precisi in merito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero