“Il Governo vorrebbe inviare 40 migranti a Valentano, piccolo comune di poco più di 2.800 abitanti che, a oggi, non dispone di uno Sprar. Una superficialità...
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Due i nodi che fanno gridare allo scandalo il parlamentare: la struttura prima adibita a Sprar (oggi diventato Siproimi, il sistema di accoglienza gestito dai Comuni) è sottoposta “a vincolo cimiteriale e quindi ad un divieto di dimora, oltre ad essere in procinto di diventare dimora storica” e i rischi sanitari. “Non si sa nulla sulle condizioni di salute di questi migranti ed il Comune, dato lo scarso preavviso, non può far fronte da solo al controllo sanitario”, afferma Battistoni.
Quello che di certo c’è al momento è che nei giorni scorsi nel Viterbese sono giunti 35 migranti, provenienti dai centri di accoglienza del sud Italia, al collasso per i recenti sbarchi. Di questi, 25 sono stati assegnati alla Ospital, che attualmente si prende cura di circa 240 richiedenti asilo, mentre i restanti 10 sono stati assegnati alla Di Mari Bruno di Orte. Nulla esclude che ne vengano assegnati altri nelle prossime ore - sono stati annunciati i primi trasferimenti da Porto Empedocle verso il Lazio - ma si tratterebbe di ricollocamenti dai Cas del sud a quelli della Tuscia, non di progetti ex Sprar.
“Quando arrivano da noi, hanno già tutti effettuato il tampone e la quarantena. Per precauzione, in ogni caso, tutti i nuovi ingressi vengono di nuovo sottoposti ai test dalla Asl, con cui abbiamo un protocollo. E tutti vengono messi in isolamento precauzionale per una ventina di giorni, anche se hanno già trascorso la quarantena all’interno delle strutture di provenienza”, chiarisce Giulio Cuore, responsabile della Ospita srl che gestisce Cas nella zona tra Valentano, Proceno, Grotte di Castro. “Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, non abbiamo avuto alcun caso o problema. Gli allarmismi – conclude – non sono giustificati”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero