Estate viterbese, lavoratori stagionali in fuga. «Queste occupazioni non attirano più»

Estate viterbese, lavoratori stagionali in fuga. «Queste occupazioni non attirano più»
Lavoro stagionale, età media sempre più bassa: la maggior parte di chi lo sceglie ha meno di 23 anni e, spesso, frequenta l’ultimo anno di liceo. Un panorama...

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Lavoro stagionale, età media sempre più bassa: la maggior parte di chi lo sceglie ha meno di 23 anni e, spesso, frequenta l’ultimo anno di liceo. Un panorama difficile, che conferma anche il segretario della Fisascat (federazione sindacati addetti servizi commerciali affini turismo) Cisl, Guido Calà, capace di mettere in crisi l’intero comparto.

Principali responsabili: paga bassa e precarietà dei contratti, caratteristiche che allontanano la fascia di età dei trentenni per i quali requisito imprescindibile sono garanzie e tutele. Una crisi forte (partita nel 2017) ma, secondo le previsioni, solo all’inizio. Nei prossimi anni, infatti, le difficoltà per le imprese nel reperimento di figure specializzate (e non) potrebbero aumentare con un ulteriore allontanamento dal settore.

«A parità di ore e di retribuzione sempre di più scelgono altri comparti – spiega Calà -. La scelta di lavorare nel turismo, nell’accoglienza in generale, porta a sacrifici diversi: i fine settimana sono sempre impegnati e non esistono, durante la stagione, pause o festività». Proprio «la scarsa propensione al sacrificio da parte dei ragazzi» è, per le imprese, uno dei motivi più ricorrenti dei no alle offerte di lavoro. Parole che Calà digerisce male: «Se l’offerta è valida, se la paga vale le ore passate dietro al bancone, tra i tavoli o sulla spiaggia, allora i sì sarebbero molti di più».

Nei giorni scorsi, a Tarquinia gestori di ristoranti, alberghi, locali, stabilimenti balneari della provincia si sono confrontati con circa 240 studenti dell’istituto tarquiniese Carderelli in un job day organizzato dall’Ebtl (Ente unitario d’Italia, composto da tutte le parti sociali del settore: Area Confcommercio, Confindustria e Confesercenti e sindacati corrispondenti Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl) in collaborazione con Regione Lazio, Disco Lazio, Agenzia Spazio Lavoro, Confcommercio Lazio Nord, Confesercenti, WeTarquinia.

«Un evento importante – conclude Calà - che ha dato modo agli studenti di conoscere la realtà lavorativa e la possibilità di iniziare un percorso all’interno della filiera turistica». Per una provincia che ha come ambizione quella di vivere di turismo, tuttavia, la risorsa dei giovanissimi è vincente solo se strutturata nel lungo periodo, le cui stelle polari devono essere «formazione e giusti contratti».

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Il Messaggero