Occupazione nel Viterbese, c'è una ripresina. «Ma non illudiamoci»

Occupazione nel Viterbese, c'è una ripresina. «Ma non illudiamoci»
Meno ricorso alla Cassa integrazione in deroga e al Fis. Nel trimestre compreso tra il primo settembre e il 24 novembre le domande sono calate di un terzo rispetto allo stesso...

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Meno ricorso alla Cassa integrazione in deroga e al Fis. Nel trimestre compreso tra il primo settembre e il 24 novembre le domande sono calate di un terzo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Erano state 1647 per la Cig in deroga nel 2020 contro le 501 attuali, 341 contro 120 quelle per il fondo d'integrazione. A fornire i dati elaborati dall'Inps è la Cisl viterbese.

Numeri che il segretario Fortunato Mannino legge come «i segnali di una ripresa figlia dell'effetto dei vaccini, cardine nella lotta alla pandemia e nella difesa del lavoro», ma sui quali invita alla prudenza «senza lasciarsi andare ai facili entusiasmi». Spiega Mannino: «La situazione economica delle provincia sta migliorando rispetto ai momenti più duri della pandemia ma non possiamo pensare di esser fuori dal tunnel».

La diminuzione degli accessi da parte delle piccole e medie imprese agli strumenti di sostegno statali da sola non basta ad abbassare la febbre di una Provincia che resta in difficoltà. La denuncia di Mannino prende le mosse dai dati sull'occupazione in generale e quella under 25 in particolare. Secondo l'ultimo rapporto sul benessere fornito dall'Istat infatti nel 2020 solo il 24,8% dei ragazzi nella fascia 18 24 anni ha un lavoro, peggior dato regionale davanti a Frosinone 25,8%, Latina 27,4%, Rieti 28,3% e Roma, unica provincia che con 32,8% supera la media nazionale ferma al 29,7%

«Da questi dati si capisce come il calo di ore di Cig in deroga sia uno sciroppetto davanti alla mancanza di lavoro che resta la prima emergenza del Viterbese. La pandemia ha acuito le distanze tra la nostra provincia e quelle più progredite. La grande sfida che ci attende è quella di risanare un tessuto sociale e occupazionale disgregato. Dobbiamo, quindi, creare lavoro soprattutto per giovani e donne: le categoria più colpite dall'emergenza».

Una missione che secondo il segretario passa da una nuova alleanza sociale e da un piano di azione che sostenga le imprese e tuteli i lavoratori, attraverso investimenti per creare «buona occupazione» e politiche fiscali di taglio delle imposte per rilanciare il potere di acquisto dei salari utili per sostenere la domanda interna. «In questo il governo sta mancando - continua Mannino -.e per questa ragione e per chiedere una serie di interventi non più rimandabili, domani saremo in piazza a Roma con una manifestazione regionale unitaria, all'interno della mobilitazione messa in campo da Cgil Cisl e Uil, in risposta ad una manovra finanziaria che risulta inadeguata».

I fondi per un'azione decisa Mannino li individua nelle risorse del Pnrr, mare magnum all'interno del quale è necessario reperire un catino sostanzioso «per rafforzare le politiche industriali e di sviluppo, sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione, affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale e risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise».

A Civita Castellana è stato organizzato un pullman dalle tre sigle sindacali, con partenza alle 8, da via Terni, nel piazzale davanti alla caserma dei carabinieri per la manifestazione a Roma.
 

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Il Messaggero