Scassinatore seriale di auto tradito da una telecamera sull'auto: scatta l'arresto con braccialetto

Auto scassinata
Tradito da una telecamera installata nell'auto, finisce per l’ennesima volta in manette. Scassinatore seriale di auto in sosta fermato ancora. Lunedì...

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Tradito da una telecamera installata nell'auto, finisce per l’ennesima volta in manette. Scassinatore seriale di auto in sosta fermato ancora. Lunedì scorso gli uomini della Squadra mobile e della Volante della ruestura di Viterbo hanno eseguito l’ordinanza: si tratta di una misura cautelare - arresti domiciliari - con l’applicazione del braccialetto elettronico. Destinatario un quarantenne tunisino, responsabile di tre furti.

Lo straniero ha rubato su auto in sosta nel centro. L’ordinanza scaturisce dall’indagine dalla Squadra Mobile di Viterbo e coordinata dalla Procura su tre furti commessi dal 40enne nei primi giorni di aprile, due dei quali nello stesso giorno. Tutti e tre commessi su auto in sosta. Anche in questo caso, come nel “finestrino rotto”, quando fu arrestato dalla Mobile nel febbraio scorso, una delle auto colpite provvista di telecamera interna.

Il ladro è stato immortalato dalle immagini. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, nei giorni scorsi era stato denunciato per il furto di un monopattino in una scuola. Il quarantenne, con molteplici precedenti per furto, a fine marzo era uscito dal carcere per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Era finito in cella sempre per aver commesso furti su auto in sosta, a settembre 2022.

Una "mania" quella del tunisino. Il modus operandi è sempre lo stesso: di giorno cammina per le vie del centro storico e non appena individua una macchina in sosta, apre lo sportello e prende quello che trova, come borse e oggetti preziosi lasciati incustoditi. Si avvicina alle auto delle vittime nei pochi istanti in cui si allontanano, per aprire il garage di casa o per entrare in un negozio.

L’uomo ora si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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Il Messaggero