Viterbo, la spesa diventa gratis: apre il primo emporio per famiglie in difficoltà

L'interno di un supermercato
A Viterbo si potrà fare la spesa gratis. Ma solo se si rispetteranno alcuni requisiti, tra cui un reddito basso. Nasce nella Tuscia il primo emporio solidale “I...

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A Viterbo si potrà fare la spesa gratis. Ma solo se si rispetteranno alcuni requisiti, tra cui un reddito basso. Nasce nella Tuscia il primo emporio solidale “I Care”, promosso da quattro associazioni che si sono unite per realizzare il progetto. La cooperative sociale AliceNova, il consorzio Parsifal , la Casa dei diritti sociali della Tuscia e Viterbo con amore hanno unito le forze per partecipare a un progetto regionale contro la povertà e la loro proposta è rientrata tra le 24 prescelte. Il finanziamento, pari a 83mila euro, servirà per avviare l’emporio che aprirà i battenti a febbraio per due giorni alla settimana in piazzale Porsenna a Santa Barbara, all’interno dei locali messi a disposizione dal Comune.


“Abbiamo già preso contatti con la grande e piccola distribuzione del capoluogo. Altri fonri di approvvigionamento dei prodotti – spiega Domenico Arruzzolo, presidente di Viterbo con Amore – sono, oltre ai supermercati che ci forniranno prodotti in scadenza o con difetti di confezionamento, le collette alimentari, il Banco alimentare e le donazioni”. Per usufruire del servizio, le famiglie interessate dovranno sottoporsi a un colloquio e fornire il proprio Isee. Su una platea valutata in circa 700 nuclei famigliari in difficoltà, l’emporio conta di iniziare fornendo aiuto a un centinaio.

Il progetto prevede la consegna di una social card su cui verranno caricati mensilmente i punti necessari per il sostentamento lungo un periodo di sei mesi, rinnovabile per altrettanti. Nella fase iniziale, saranno assistiti solo i residenti nel comune di Viterbo. “A differenza delle altre iniziative già presenti in città e che prevedono la consegna di pacchi alimentari, da noi sarà possibile scegliere quali prodotti acquistare gratis. E avremo anche uno spazio per l’igiene personale e della casa”, conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero