Viterbo, la Provincia svende i beni di famiglia e punta a fare cassa

Soriano nel Cimino, palazzo Chigi-Albani
Messa in vendita l’ex caserma dei Vigili del fuoco di via Tedeschi. Valore stimato 3.100.000 di euro per un immobile che sviluppa 5.016 metri quadrati per una volumetria...

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Messa in vendita l’ex caserma dei Vigili del fuoco di via Tedeschi. Valore stimato 3.100.000 di euro per un immobile che sviluppa 5.016 metri quadrati per una volumetria complessiva di 13.559 metri cubi. Lo ha deciso il Consiglio provinciale il 22 giugno scorso, in sede di approvazione del bilancio di previsione 2018-2020 (due soli i contrari: i consiglieri Gianluca Grancini e Alessandro Romoli), dando il contestuale via libera al “piano delle alienazioni e valorizzazione” dei beni di proprietà. L’ex caserma non è la sola ad andare sul mercato e consentire all’ente di fare cassa. Insieme ad essa, fra gli altri, la colonia di San Martino al Cimino (prezzo: 3 milioni di euro), il palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino (300 mila euro), la colonia di Bolsena (1.027.000 euro), varie case cantoniere e capannoni/magazzini.


La decisione di Palazzo Gentili è destinata a far rumore.

Alla vigilia del pronunciamento dell’assemblea, il presidente Pietro Nocchi aveva infatti ricevuto il rettore dell’Università della Tuscia, Alessandro Ruggieri, latore della disponibilità dell’ateneo. «Previo un accordo che ci assegnasse l’immobile per un arco temporale molto ampio – aveva sottolineato l’economista – siamo pronti a sostenere le spese necessarie per riqualificare l’immobile e renderlo fruibile per le esigenze didattiche, di ricerca e iniziative culturali». «Visto che le forze politiche e sociali del territorio, in modo unanime, hanno sostenuto ultimamente la centralità dell’Università – aveva aggiunto il magnifico - nelle politiche di sviluppo socio culturale ed economico della città, credo che questa sia una buona occasione per dimostrare concretamente questo interesse».

Un interesse manifestato, ancorché a grandi linee, dallo stesso Nocchi. In recenti interviste, l’ospite di via Saffi aveva dichiarato che «dobbiamo attendere che la struttura sia liberata (il 12 giugno scorso i Vigili si sono trasferiti nella nuova sede della Cassa Nord, ndc), verificare le risorse a disposizione dell’ente”, e “immaginare una progettualità legata al mondo della cultura, un polo culturale vero». Per poi successivamente frenare: “che ci sia interesse intorno al futuro del bene è positivo, ma nulla toglie che se arrivassero opzioni migliori verrebbero valutate». Come dire: venderemo l’immobile al migliore offerente.

In consiglio provinciale il piano delle alienazioni non ha dato luogo a nessuna discussione. Men che mai si è fatto cenno alla caserma dei Vigili che pure da tempo è stata al centro di varie ipotesi di recupero e valorizzazione. Sulla proposta del rettore si erano espressi favorevolmente, nel corso della recente campagna elettorale, il neo sindaco Giovanni Arena, la leader di “Viterbo Venti Venti” Chiara Frontini, il baritono e neo consigliere comunale Alfonso Antoniozzi. Anche il consigliere provinciale Romoli, lista “Centrodestra unito e civici”, si era espresso “ad accogliere i ragazzi in uno spazio pubblico che diventi cuore pulsante della cultura per tutta la Tuscia”.


Nell’allegato al bilancio relativo al “Piano delle alienazioni...”, l’intervento proposto per la caserma è indicato sotto la dizione “Alienazione”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero