Viterbo: il progetto per un gemellaggio con Luxor, in Egitto

Viterbo: lo spettacolo dei Dervisci rotanti
Teatro Caffeina di Viterbo: guarda come ballano (in ordine di apparizione): Eugenio Benedetti, filantropo, presidente della Fondazione società italiana beneficenza (Sib);...

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Teatro Caffeina di Viterbo: guarda come ballano (in ordine di apparizione): Eugenio Benedetti, filantropo, presidente della Fondazione società italiana beneficenza (Sib); l’ambasciatore d’Egitto in Italia Hisham Mohamed Badr; il senatore Umberto Fusco; il sindaco Giovanni Arena; il prefetto Giovanni Bruno.


E’ accaduto lo scorso sabato sera. Grazie allo spettacolo della compagnia egiziana Al-Tannoura dei Dervisci Rotanti che ha infiammato la platea di un’anteprima, riservata ai soci della Fondazione Caffeina, che ieri sera è stata replicata con successo a Pratogiardino. La serata è servita a ribadire il ruolo che il capoluogo ha assunto, grazie alle iniziative di Eugenio Benedetti, sul piano dei legami d’amicizia tra l’Italia e l’Egitto. Ed è toccato a Umberto Fusco annunciare che si sta intensamente lavorando – con l’amministrazione Arena in prima fila – per un gemellaggio tra la Città dei Papi e l’antica città di Luxor, nell’alto Nilo.

Il paese nordafricano è il simbolico approdo dei tanti eventi che hanno punteggiato da un anno a questa parte Viterbo, la cui acme è stata raggiunta dalla mostra, allestita a Palazzo dei Papi, de “I tesori di Tutankhamon”, capace di accogliere finora 20.000 visitatori, e dall’allestimento delle “Icone Copte”.

A proposito dei Copti. I legami tra Viterbo e l’Egitto non sono solo di natura profana, ma passano pure sui rapporti di natura religiosa. Tant’è che Benedetti, affiancato dall’ambasciatore Badr (entusiasta per la Macchina di Santa Rosa), ha rivelato che il pellegrinaggio che lo scorso giugno ha toccato alcuni luoghi santi comuni alle religioni cattolica e cristiano-copta sul cammino della Sacra Famiglia in fuga dalla Terra Santa, sarà ripetuto. «Ci saranno – ha detto – oltre 500 persone e sarà guidato da monsignor Fumagalli e da monsignor Barnaba Soriany, vescovo degli egiziani copti in Italia».


Torniamo allo spettacolo. Ieri sera il pubblico di Pratogiardino è rimasto a bocca aperta per la spettacolare e incessante danza roteante degli artisti del balletto Tannoura che ha proposto una particolare versione delle danze dervisce - caratterizzata da abiti color dell’arcobaleno che rimandano agli ambienti locali egiziani – in lode del Profeta e dei santi islamici, abbinata a canzoni folk che esaltano i valori dell’amicizia, della generosità, della saggezza e della misericordia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero