Rivalutare la città con musica e teatro, la "Cultura in centro" per un mese

Viterbo: il quartiere medievale di San Pellegrino
Da almeno quindici anni è una delle realtà culturali più attive a Viterbo e ora rilancia con una nuova rassegna teatrale e musicale, dal carattere fortemente...

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Da almeno quindici anni è una delle realtà culturali più attive a Viterbo e ora rilancia con una nuova rassegna teatrale e musicale, dal carattere fortemente inclusivo, nel cuore antico della città.


La compagnia Tetraedro è promotrice de "La Cultura al Centro", che dal 19 settembre al 24 ottobre porterà nei locali di Via San Pellegrino 49, concessi dalla parrocchia di Santa Maria Nuova, serate con spettacoli che coinvolgono anche i ragazzi diversamente abili dell'associazione Eta Beta, impegnati direttamente nello staff organizzativo. Il tutto sotto la direzione artistica di Francesco Cerra che, dopo lo smacco ricevuto dal Comune in seguito alle tre proposte presentate e protocollate (una sui 750 anni del conclave del 1270, una sul centenario della nascita di Fellini e una sul teatro ragazzi) ma finite fuori dal cartellone estivo, ora torna in scena puntando su inclusione e qualità.

«La Cultura al Centro – spiega Cerra - è un luogo non luogo, unico nel suo genere. Potrebbe essere tra i primi, se non l’unico, centro culturale gestito da diversamente abili in Italia, inserito in uno spazio urbano di grande pregio storico, di giorno aperto per i laboratori e le attività diurne dei ragazzi, di pomeriggio e sera per godere aperitivi, cene, musica dal vivo e spettacoli. Una manifestazione di elevato valore che diventa momento di integrazione e inclusione».

Si inizia sabato 19 (ore 17) con lo spettacolo per famiglie "Abdulì mangia verdure" di Circomare Teatro e proseguirà alle ore 19 con l’inaugurazione e il concerto del trio jazz di Enrico Mianulli (info e prenotazioni: compagniatetraedro@gmail.com – 349.1591280).


Perché la scelta di San Pellegrino? «Con la rassegna - aggiunge Cerra - puntiamo ad animare il quartiere medievale che ha un estremo bisogno di essere rivitalizzato. Viterbo dovrebbe essere più attenta nel salvaguardare la sua storia e cultura: noi continueremo a fare la nostra parte. La “Cultura al Centro” assume per me un duplice significato. Durante un momento storico come questo, votato alla regola della comunicazione di superficie, mettere la cultura al centro dell’attenzione pubblica significa elevazione, possibilità di rinnovo sociale attraverso l'’esaltazione del contesto urbano. Da qui il secondo significato: il meraviglioso Centro della città di Viterbo, come stimolo per una nuova e duratura cultura del dialogo e dell’appartenenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero