Estate 2020, i sindaci del litorale in pressing sulla Regione: «Via il 1° giugno o rischiamo di crollare»

Estate 2020, i sindaci del litorale in pressing sulla Regione: «Via il 1° giugno o rischiamo di crollare»
  «A una stagione ancora ferma il primo giugno non voglio neppure pensare. Non solo per Montalto, ma per tutto il litorale sarebbe un colpo fatale». Chiede...

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«A una stagione ancora ferma il primo giugno non voglio neppure pensare. Non solo per Montalto, ma per tutto il litorale sarebbe un colpo fatale». Chiede risposte alla Regione Lazio e tempi rapidi, il vicesindaco di Luca Benni. «Dobbiamo avere il tempo di organizzarci  - dice-  e la possibilità di dare una risposta ai turisti che, da settimane, domandano se una stagione ci sarà o meno».


Per oggi, al massimo per l’inizio della settimana, è attesa una posizione ufficiale da parte del presidente della Regione Nicola Zingaretti. Quello che filtra è che, dalla sua stanza, non dovrebbe uscire solo un vademecum per la sicurezza, ma anche un piano di interventi per garantire l’assistenza nelle spiagge libere, punto, quest’ultimo, sul quale Benni batte con forza.  «Mi preoccupa molto, allo stesso modo degli stabilimenti, – continua Benni -. Nei giorni scorsi abbiamo mappato tutta la costa di nostra competenza, abbiamo un’idea di come garantire il distanziamento sociale ma, senza una direttiva chiara e unitaria, qualsiasi posizione rischia di andare compromessa».

Piano che, a livello comunale, Benni sta studiando insieme al sindaco di Tarquinia Sandro Giulivi con il quale, lunedì, sarà presente al remake (per ora confermato in via ufficiosa) dell’incontro con l’assessore allo sviluppo economico Paolo Orneli. «Da settimane abbiamo un filo diretto, condividiamo le stesse preoccupazioni, tra aiuti promessi di cui non si ha più notizia, casse che si svuotano per lo slittamento delle imposte e calcolo dell’ impatto derivante dallo stop alla stagione – continua -. Tutti e due siamo convinti che l’accesso alla spiaggia libera, e il diritto al mare per tutti, vada preservato».


Sulla necessità di affrettare i tempi c’è anche Federbalneri che, giovedì, ha avuto insieme a altri rappresentati e sigle sindacali del settore balneare, il primo faccio a faccia con la Regione.  «Se le prescrizioni del Comitato tecnico scientifico lo consentiranno, l’apertura degli stabilimenti non dovrà superare il primo giugno, oltre,  gli imprenditori balneari saranno costretti a fare purtroppo diverse valutazioni – ha dichiarato Marco Maurelli, coordinatore Federbalneari Lazio – La situazione economica è senza precedenti, ciascuno stabilimento si troverà ad affrontare perdite pari al 60% e sostenere un costo di circa 12 mila euro per l’attuazione delle misure anti Covid, per cui non è possibile ipotizzare di rimandare ulteriormente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero