Gli otto asset strategici per far rinascere la città e la visione: «Viterbo capitale europea della Cultura 2033»

Gli otto asset strategici per far rinascere la città e la visione: «Viterbo capitale europea della Cultura 2033»
Galleggiare tra eccellenze e inefficienza. Sembra questo il passato - e l'ineluttabile destino? - di Viterbo. Da Unindustria si focalizza l'inespresso potenziale di un...

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Galleggiare tra eccellenze e inefficienza. Sembra questo il passato - e l'ineluttabile destino? - di Viterbo. Da Unindustria si focalizza l'inespresso potenziale di un territorio ricco di molto e povero di altrettanto, fino a mettere il dito nella piaga: in tempo di elezioni comunali, servirebbe (almeno un embrione) una classe politica dirigente con una visione strategica del capoluogo. Quella che manca da decenni.

Elezioni comunali a Viterbo, scintille tra i candidati sindaco all'incontro di Unindustria

Gli imprenditori associati sotto l'aquila, coi costruttori di Ance, ci hanno riprovato ieri illustrando un manifesto agli 8 candidati con altrettanti (coincidenza aritmetica) assi di sviluppo. In gran parte arcinoti, ma che forniscono spunti dirompenti per l'immobilismo viterbese. Tipo: «Ripensare lo sviluppo con visione di medio-lungo termine per sfruttare opportunità di rilievo come il Pnrr e il Giubileo del 2025». O per far sì che la città diventi «un territorio favorevole e attrattivo per i giovani».

Viterbo produttiva è il punto 1 del manifesto. Con le sottovoci su rigenerazione urbana (a Viterbo è esclusa la tipologia industriale), alla necessità di un nuovo regolamento edilizio («Quello in vigore risale al 1966»), al complicato piano del commercio, ai bonus per costruzioni green, al progetto periferie anche per il Poggino. Punto nodale poi la rivitalizzazione del centro storico (che «passa dalla sua attrattività»).

Nel punto 2, Viterbo accessibile, veloce e green (con gli intramontabili raddoppio della Cassia, treni veloci per Roma e completamento Orte-Civitavecchia), spunta un piano straordinario per il decoro urbano che, se attuato - su pulizia, verde, fognature, manutenzione, rifiuti - garantirebbe la rielezione del sindaco. Idem, e non è utopia, il punto 3 Viterbo giovane, che richiede di «valorizzare il ruolo attivo dei giovani per la crescita economico-sociale dell'intera città». Poi Viterbo connessa (punto 4) per realizzare lo sviluppo digitale delle zone produttive; Viterbo intelligente (punto 5) per potenziare il rapporto con l'Università della Tuscia; Viterbo sostenibile (punto 6) sui temi ambientali e transizione ecologica.

Sei paragrafi con indirizzi che risultano propedeutici agli ultimi 2 del manifesto Unindustria: Viterbo attrattiva (il 7°) e Viterbo ambiziosa (8). Cosa attrarre? «Il Giubileo a Roma nel 2025 e il Giubileo straordinario del 2033 rappresentano un'opportunità: Viterbo da sempre è strettamente connessa al turismo religioso». Come muoversi? Il governo ha stanziato «mezzo miliardo di euro per un capitolo di spesa denominato Roma Caput Mundi, sull'accoglienza, ai quali Viterbo potrà accedere».

E dalla Viterbo attrattiva a quella ambiziosa il passo è obbligato: «Creare il prodotto Viterbo per presentare la candidatura a Capitale europea della cultura 2033». Come già intuirono i giovani industriali nel 2019, «nel 2033 sarà di nuovo l'Italia a ospitare la nuova Capitale europea della cultura e la scadenza per ogni Comune per la candidatura è nel 2027. Una grandissima opportunità per la nostra visibilità internazionale».
 

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Il Messaggero