Lotta alle disparità, il doposcuola dell’Emporio fa centro: «Rendimento dei bambini migliora di netto»

Lotta alle disparità, il doposcuola dell’Emporio fa centro: «Rendimento dei bambini migliora di netto»
Partito da appena due anni il doposcuola organizzato a Viterbo dall’Emporio sociale per i bambini stranieri e di famiglie con disagio economico e sociale sta dando risultati...

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Partito da appena due anni il doposcuola organizzato a Viterbo dall’Emporio sociale per i bambini stranieri e di famiglie con disagio economico e sociale sta dando risultati sbalorditivi: “Grazie al fatto di essere seguiti anche dopo le lezioni il rendimento di questi bambini è nettamente migliorato. Siamo in contatto con le loro insegnanti e tutte ci dicono che hanno avuto grandi vantaggi. E’ migliorato anche il loro ruolo all’interno della scuola. Quando non fai i compiti perché hai difficoltà con la lingua e i tuoi genitori non ti possono aiutare a casa o non hai potuto stampare qualcosa che la maestra ha chiesto perché non hai a disposizione ausili informatici o una linea adeguata, allora ti senti sempre un pochino l’ultimo della classe. Il doposcuola così sta dando loro anche sicurezza. Si propongono, alzano la mano, intervengono”.

A parlare Stefania Insogna, ideatrice del progetto, insegnante da poco a riposo ma che come assistente digitale con lo scoppio del Covid ha potuto toccare le difficoltà legate alla didattica a distanza. Soprattutto per le famiglie straniere e quelle svantaggiate. “Allora ho fatto una proposta al presidente Arruzzolo: perché non integriamo una didattica tradizionale, che è quella dell’aiuto compiti, a una didattica sempre più diffusa basata sull’utilizzo di computer e linguaggi informatici”. Idea piaciuta e finanziata: il primo anno dalla fondazione Carivit, il secondo dal bando Comunità solidali.

“Siamo partiti con otto bambini, ora siamo a dieci. Ognuno è stato dotato di notebook, banco, sedia e kit. I ragazzi sono contenti, una volta terminati i compiti li aiutiamo con il computer perché spesso devono fare ricerche, cercano quello di cui hanno bisogno e lo stampiamo. Hanno la possibilità di approfondire gli argomenti, di portare a scuola i compiti come gli altri bambini. Aiutiamo poi le famiglie con la piattaforma del registro on line”.

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Il doposcuola si tiene due volte a settimana, martedì e venerdì, al piano superiore del market di Santa Barbara, dove i bisognosi fanno la spesa gratis. “I bambini frequentano dalla terza alla quinta elementare. Sono stati scelti in base alle famiglie che erano più interessate o che avevano più bisogno di questo aiuto”.

Oltre a Stefania, ci sono altre tre insegnati-volontarie: Rosetta, Rosa Maria e Paola. Grazie ai finanziamenti l’Emporio è riuscito a pagare anche due operatori professionali e il pullmino. “Adesso però i fondi sono finiti – spiega Arruzzolo – ma continueremo a garantire sia le lezioni che il trasporto. A turno alcuni dei volontari andranno a prendere i bambini a casa per portarli al doposcuola. Ci dobbiamo un po’ arrangiare. Speriamo di ottenere nuovi fondi a breve, anche perché vorremmo riproporre anche le attività estive”.

Infatti, oltre al doposcuola l’Emporio la scorsa estate ha sperimentato una specie di grest: “Abbiamo portato i bambini in fattoria, al lago, al mare ospitati presso lo stabilimento Vam. E poi coinvolti in escursioni alla pineta e sulla Via Francigena. Giornate in piscina. Esperienze di tipo naturalistico, laboratoriale e di avvicinamento agli animali. Anche queste attività sono servite ad aiutarli a vincere paure e insicurezze. O a fare nuove scoperte. Come il caso di una bambina straniera che non aveva mai visto il mare”, conclude Insogna.

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Il Messaggero