Deposito nel Viterbese, appello del Comitato al presidente Zingaretti: «Sostienici»

Deposito nel Viterbese, appello del Comitato al presidente Zingaretti: «Sostienici»
Deposito nazionale delle scorie nucleari, ennesima puntata. Arriva l’appello al presidente della Regione Zingaretti da parte dei comitati, delle associazioni e dei settori...

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Deposito nazionale delle scorie nucleari, ennesima puntata. Arriva l’appello al presidente della Regione Zingaretti da parte dei comitati, delle associazioni e dei settori produttivi della Tuscia in merito alla sua realizzazione.

«Le scriviamo - scrivono - quale Coordinamento dei comitati contro la realizzazione del Deposito nazionale delle scorie radioattive nella Tuscia. La Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) per accogliere il Deposito nazionale, redatta da Sogin, ha individuato nella Provincia di Viterbo ben 22 aree rispetto alle 67 complessivamente censite su tutto il territorio nazionale. Il primato del Lazio si manifesta ancora meglio nel fatto che il 30 % delle aree considerate al massimo livello di idoneità secondo Sogin si trovano nella provincia di Viterbo».

Tutti i Comitati di questo Coordinamento, analogamente a diversi Comuni coinvolti nella Cnapi, subito dopo la pubblicazione della Carta all’inizio del gennaio 2021, si sono attivati ed hanno presentato dettagliate osservazioni al Seminario nazionale dimostrando in modo unanime l’oggettiva inidoneità dei siti identificati da Sogin per ospitare il Deposito Nazionale delle scorie radioattive.

Secondo il coordinamento «Sogin ha inserito all’interno dello stesso deposito nazionale, uno “di superficie”, tutte le tipologie di rifiuti radioattivi, sia quelle a bassa attività che quelle a media ed alta attività. Dunque -continua la nota- appare inadeguata la soluzione proposta da Sogin, e cioè lo stoccaggio per un periodo definito “temporaneo” ma “di lunga durata”, e cioè per almeno 100 anni, di materiale ad alta attività in un deposito di superficie inadatto secondo i requisiti normativi e quindi insicuro».

I Comitati hanno inoltre contestato che una tale localizzazione, oltre ad essere in contrasto con la normativa, verrebbe a pregiudicare la qualità ambientale di tutta la Provincia di Viterbo, che da anni ha investito per salvaguardare il proprio territorio». Nell’ottobre scorso è stato organizzato un seminario/dibattito promosso dalla Provincia, dai comitati e dalle associazioni, preparatorio al Seminario nazionale de 9 novembre, invitando anche rappresentanti della Regione Lazio, che si sono dichiarati contrari alle scelte di Sogin riguardo alle aree della provincia di Viterbo. 

«Tuttavia -f anno notare quelli del coordinamento - la Regione Lazio non si è presentata al Seminario Nazionale per la presentazione e la discussione delle osservazioni; questo ha fatto mancare il supporto più significativo alla causa della opposizione. I sottoscritti - è la conclusione- ritengono che la presenza della Regione Lazio sia indispensabile per poter indurre SOGIN ed il Governo ad una riflessione seria ed approfondita sull’argomento del Deposito nazionale ed in particolare, in questa fase cruciale, sulla Cnapi».
 

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Il Messaggero