Degrado centro storico, residenti e associazioni hanno un piano: «Basta fingere di non vedere»

Degrado centro storico, residenti e associazioni hanno un piano: «Basta fingere di non vedere»
Progettare e riqualificare. Il piano di rilancio per il centro storico adesso lo scrivono residenti e associazioni. Una tirata d’orecchie all’amministrazione Arena e...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Progettare e riqualificare. Il piano di rilancio per il centro storico adesso lo scrivono residenti e associazioni. Una tirata d’orecchie all’amministrazione Arena e insieme una richiesta di intervento che somiglia a un diktat. «Non si può più fare finta di non vedere. Il declino e il degrado del centro storico sono il segno di una malattia, di un approccio finora sbagliato allo sviluppo urbano che va curato e corretto», scrivono in una nota due comitati civici (San Pellegrino e Via Orologio Vecchio) e tre associazioni (Facciamo Centro, Stay in Tuscia, La Luna Nuova).

Viterbo, come può rivivere secondo i giovani Unindustria: «Digitalizzata sarebbe unica nel mondo»

Il punto di partenza è la presa di coscienza di una situazione logora e ormai non più sostenibile in cui l’unico sollievo è arrivato da interventi tampone. Le radici del collasso del centro storico, vittima di un progressivo spopolamento verso aree periferiche meglio servite oltre che di una violenta anemia di attività commerciali, sono lontane negli anni. Le responsabilità non solo dell’ultimo governo al quale però i residenti rimproverano una politica troppo attendista, inadeguata a rispondere alle criticità che ne paralizzano la vita e al superamento delle stesse, passo fondamentale «per garantire la vivibilità dei quartieri e impedire che sia compromesso un importante patrimonio storico, abitativo e sociale».

Una ferita aperta, il degrado, che fa ancora più male in considerazione del ruolo centrale che il quartiere medievale avrebbe dovuto avere secondo il programma elettorale, passato dall’essere il ‘fiore all’occhiello’ nelle intenzioni a cartolina sgualcita nella realtà. I ritardi nell’operazioni di tutela dovuti all’emergenza pandemica, che da 14 mesi ha in parte congelato ogni intervento, non sono giustificazione sufficiente per i residenti che chiedono di concentrare le forze sul bando di rigenerazione urbana licenziato dal governo il 21 gennaio 2021 e in scadenza il prossimo 4 giugno.

«È un’occasione imperdibile per impostare una svolta – spiegano -. Ogni intervento per la città a vantaggio dei cittadini è importante e condivisibile. Ma non si può non considerare una priorità il recupero del centro storico per il suo patrimonio di storia, di ricchezze artistiche e di monumenti e per l'obiettivo a lungo termine dello sviluppo economico, commerciale, turistico, culturale e sociale di Viterbo. La crescita della città e legata al rilancio del quartiere medievale».

La via di accesso ai fondi previsti dal bando rigenerazione urbana resta comunque stretta. A precisarlo era stata l’assessore al centro storico Laura Allegrini che aveva sottolineato come Viterbo partisse indietro nella corsa in una griglia che privilegia le realtà più svantaggiate. Per questo residenti e associazioni chiedono uno sforzo ulteriore: «Dal Sindaco ci aspettiamo che faccia tutto il possibile per l'avvio di una nuova fase di rinascita».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero