La cultura donata: mostra dedicata ai tesori del Centro di documentazione della diocesi di Viterbo

Un codice miniato conservato dal Cedido
Le ricette per curare le malattie e insegnare il buon vivere; le Bibbie poliglotte che nessuno poteva leggere; i colori, i profumi, i medicamenti della più antica spezieria...

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Le ricette per curare le malattie e insegnare il buon vivere; le Bibbie poliglotte che nessuno poteva leggere; i colori, i profumi, i medicamenti della più antica spezieria di Viterbo; le storie, le guerre, le leggende, le curiosità raccontate tra le registrazioni dei sacramenti; il grano, l’uva e le tasse da pagare per poter coltivare la terra; una collezione di oltre 4.00 fotografie del Lazio e delle sue meraviglie raccolte in più di venti anni e altro ancora.

Al Centro di documentazione della Diocesi di Viterbo (Cedido, Sala Alessandro IV di Palazzo dei Papi), è stata aperta una mostra di volumi e documenti particolarmente preziosi e in qualche caso curiosi scoperti nel corso degli anni da docenti universitari, ricercatori e frequentatori dell’archivio e della biblioteca che, loro stessi, hanno fatto ritornare alla luce e rivivere grazie ai loro studi e alle loro ricerche.

«Sono interessanti frammenti di antichi manoscritti in greco e latino – sottolinea il direttore, lo storico Luciano Osbat, già docente nella Facoltà di conservazione dei beni culturali dell'Università della Tuscia - codici che rappresentano gli animali descritti nelle sacre scritture, ricette per i piccoli malanni e rimedi alle sventure, leggende ed eventi prodigiosi raccontati tra i battesimi e i matrimoni, l’inventario di una delle più antiche spezierie di Viterbo e le curiosità sui medicamenti, i colori, i materiali, il negozio e il magazzino della spezieria».

La  mostra, dal titolo “La cultura donata” è la risposta più bella “che un istituto culturale possa ricevere – prosegue Osbat – in quanto è il servizio che gli utenti rendono alla biblioteca e all’archivio in cambio del servizio che il Centro di documentazione fornisce agli utenti. È il migliore metodo di valorizzazione del patrimonio culturale. È la cultura “donata” a Viterbo e alla sua Diocesi da chi la cultura la crea, la approfondisce, la insegna”.

L’ingente patrimonio sopra descritto sarà presentato venerdì 27 maggio dalle ore 10 nella sede del Cedido grazie all“incontro di studi sul contributo della comunità degli utenti alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio documentario della Diocesi di Viterbo” che resterà aperta fino al 28 maggio per celebrare le giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico. Info: https://youtu.be/2hJVIcHmcZU.

Ma la giornata sarà altresì utile per conoscere da vicino le attività del Cedido, nato nel 2004 per provvedere alla salvaguardia e alla valorizzazione delle biblioteche (fra le altre, dei seminari di Viterbo, Tuscania, Santa Maria della Quercia) che fanno capo alla Diocesi di Viterbo, nonché dei vari archivi: del Capitolo della cattedrale di Viterbo e delle antiche diocesi di Bagnoregio e Montefiascone. 

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Il Messaggero