Per uno che ha battuto un mito dello sport come Alex Zanardi, sconfiggere il Coronavirus non dovrebbe essere un problema. Mauro Cratassa – campione viterbese nella categoria...
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A seguito di un incidente sul lavoro - avvenuto nel 1989 che lo ha costretto sulla sedia a rotelle – l’atleta viterbese ha intrapreso una brillante carriera sportiva che l’ha portato a conquistare l’oro alla Maratona di Roma – battendo proprio Zanardi – il Campionato europeo nel 2011 e la medaglia di bronzo ai Mondiali dello stesso anno. Membro della Nazionale di handbike,non partecipò alle paralimpiadi del 2016 a Rio a causa di un infortunio al braccio che lo tenne fuori per lungo tempo. Quest’anno, il sogno dei cinque cerchi, è stato spezzato dal Coronavirus. Anche se Cratassa si allena più a lungo di prima tra sedute di rulli e palestra.
«In questo periodo sarebbero dovute iniziare le gare di qualificazione per Tokio 2020 – racconta il campione viterbese – quattro anni fa un infortunio mi impedì di volare in Brasile; questa volta ci ha pensato il virus. Il traguardo è spostato avanti di anno: diciamo che avrò più tempo per allenarmi ma l’età avanza». Lo scorso febbraio Cratassa ha compiuto 56 anni: la sua forza di volontà – che lo ha portato a raggiungere traguardi impensabili – è ancora granitica ma lui sa che per essere competitivo dovrà sudare più degli altri.
«Allenarmi un’ora in più non mi preoccupa: in questo momento la priorità è sconfiggere questo maledetto virus e tornare a vivere fuori dalle mura di casa. Non vado ad allenarmi in strada dallo scorso ottobre: lavoro sui rulli e in palestra mentre non posso alimentare l’altra mia passione che è quella del nuoto. Mi sento bene e non vedo l’ora di tornare in strada per verificare il mio livello di forma».
Il messaggio lanciato da chi ha saputo reagire a un’ingiustizia della vita dà forza alle tante persone che stanno combattendo la battaglia contro il coronavirus in prima linea. «Non mi sono fatto abbattere dall’incidente e tutte le persone che stanno soffrendo in questo momento - dice Mauro - devono sapere che quando riprenderemo a vivere normalmente sarà bellissimo. Dovremo gustarci le piccole cose e non dare per scontate quelle conquiste che ci siamo guadagnati in questi anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero