Viterbo e il Covid, il 28 in aula ma in sala Regia. Convergenze tra maggioranza e opposizione

Viterbo e il Covid, il 28 in aula ma in sala Regia. Convergenze tra maggioranza e opposizione
Videoconferenza addio: si torna al consiglio “fisico”. Prima quello straordinario sulle misure urgenti di contrasto al coronavirus il 28 alle 9,30, poi il 4 giugno...

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Videoconferenza addio: si torna al consiglio “fisico”. Prima quello straordinario sulle misure urgenti di contrasto al coronavirus il 28 alle 9,30, poi il 4 giugno quello ordinario, magari con il ritorno a bomba di questioni rimaste in standby come la piscina comunale. Ma la strada imboccata sembra quella di una convergenza tra maggioranza e opposizione, tanto da spingere il sindaco Giovanni Arena a buttare il cuore oltre l’ostacolo: «Per la prima volta nella storia avremo un bilancio votato da tutti».


Le sedute, vista la necessità di distanziamento, dovrebbero svolgersi nel più ampio spazio della sala Regia. La richiesta formale di tornare a un confronto diretto è stata avanzata da FdI e Fi. La novità emersa dalla capigruppo di ieri è stato l’entusiasmo del sindaco sulle proposte della minoranza. Arena vorrebbe tirare fuori al momento giusto un asso nella manica: il Comune sta infatti cercando soldi, anche per non far pagare la Tari a tutte le attività che sono rimaste chiuse, per i mesi di marzo, aprile e maggio, «perché non hanno prodotto rifiuti». Il costo della mossa si aggira intorno al mezzo milione, forse qualcosa in più. «Attraverso il consuntivo potremmo trovarli».

Il capogruppo di Forza Civica, Giacomo Barelli, conferma la voglia di convergenza. «C’è stato un clima di apertura – spiega – Arena ha accolto positivamente le nostre proposte: speriamo di trovare un’unità di intenti. Mi sembra che si sia partiti bene, ora bisogna passare alla pratica». Altri punti di contatto: gli spettacoli estivi laddove possibile il necessario distanziamento, e allargamento degli spazi esterni per bar e ristoranti. Il punto è che non essendoci ancora il consuntivo non si conosce l’entità delle somme a disposizione. Un milione potrebbe comunque uscire, anche se la speranza è di ricavare almeno il doppio. Circa 3 arriveranno dall’ultimo decreto del governo. Sulle bollette dell’acqua la verifica potrebbe portare ulteriori 130 mila euro. Su questa strada si arriverebbero a coprire le minori entrate per 5-6 milioni indicate dal capogruppo della Lega, Andrea Micci, su queste colonne.


Questa è dunque la via per arrivare a un bilancio condiviso. Lunedì ci sarà un altro confronto con i dirigenti, che stanno scavando tra le carte in cerca di fondi. Adesso il clima costruttivo è atteso alla prova dei fatti il 28. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero