Test sierologici, da ieri un’opportunità in più per i viterbesi. Mentre sinora i cittadini che non rientrassero nelle categorie a rischio individuate dalla...
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Ed è solo l’inizio: la Asl sta attrezzando anche tutti quelli sparsi per la provincia così da offrire il servizio in maniera capillare su tutto il territorio. Basti pensare alle Case della salute di Bagnoregio e di Soriano nel Cimino, nonché agli ospedali di Tarquinia, Civita Castellana e Acquapendente, insieme a Montefiascone, solo per citare i principali esempi. L’esame serve a individuare la presenza di anticorpi IgG che si rintracciano nel sangue dopo un paio di settimane dal contatto con il coronavirus.
Cosa cambia per gli utenti? Molto, soprattutto se si guarda al loro portafogli. Il servizio della Asl, infatti, rispettando i prezzi della Regione Lazio (che per i privati sono solo un suggerimento), costa 15,23 euro. Molto meno, insomma, di quanto dovrebbero sborsare nei nove laboratori privati della Tuscia autorizzati da Roma e dove, a seconda della metodologia usata, si spendono dai 20 ai 70 euro. Altra differenza, la ricetta bianca del medico curante (medico di medicina generale, pediatra di libera scelta, specialista, medico competente): per eseguire l’esame pubblicamente è necessaria, non serve invece dai privati.
Tornando al nuovo servizio della Asl, il cittadino interessato a conoscere se è entrato in contatto con il Covid-19 dovrà recarsi al Cup, oltre che prescrizione alla mano, con la tessera sanitaria e il consenso informato, compilato e firmato, secondo il modello che può essere ritirato presso gli stessi uffici Cup, oppure scaricato sul portale della Asl di Viterbo, nella sezione dedicata al virus.
Nulla cambia tra pubblico e privato in caso di risposta positiva al test: l'utente dovrà informare il proprio medico curante che prescriverà, tramite ricetta dematerializzata, contenente il codice di esenzione, il tampone nasofaringeo. Il cittadino ha quindi l’obbligo di recarsi presso il drive in di Belcolle da solo, e con un mezzo autonomo, a partire dal giorno successivo alla prescrizione ed entro 48 ore dalla stessa, dotato della tessera sanitaria e della ricetta. Fino all’esito del tampone, il paziente viene messo in isolamento domiciliare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero