Viterbo, dove tenere il consiglio comunale: le ipotesi di Sala Regia e teatro Unione

Viterbo, dove tenere il consiglio comunale: le ipotesi di Sala Regia e teatro Unione
Cercasi sala disperatamente. La Provincia potrebbe declinare la richiesta avanzata da palazzo dei Priori, quindi per il consiglio comunale iniziano a circolare altre proposte. La...

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Cercasi sala disperatamente. La Provincia potrebbe declinare la richiesta avanzata da palazzo dei Priori, quindi per il consiglio comunale iniziano a circolare altre proposte. La sala Regia, quella di Gianmaria Santucci (Fondazione), fronte maggioranza. Il teatro dell’Unione invece sarebbe la soluzione migliore, secondo Giacomo Barelli (Forza civica), dall’altra sponda. E sullo sfondo c’è il bilancio da approvare entro fine maggio.


La premessa del consigliere di opposizione. «Prendo atto che in questo momento purtroppo il Comune di Viterbo non ha la tecnologia necessaria per garantire un consiglio in remoto corretto. So che si stanno dando da fare, prendendo a modello anche il Comune di Roma. Credo che però, guardando il Parlamento – dice Barelli - si potrebbe fare in un posto grande, da 500 persone, intervenendo con mascherine e guanti». Servirebbe un microfono per ogni consigliere e assessore, mentre «per le riprese non ci sarebbero problemi, tra streaming e diretta Facebook».

«Era stato chiesto di farlo nella sala della Provincia – spiega Santucci - ma pare non sia possibile. Quindi avevamo detto di studiare la piattaforma che sta usando il Comune di Roma, quindi facendo il consiglio senza intervenire fisicamente». Secondo il presidente del consiglio, Stefano Evangelista, non funzionerebbe in maniera eccellente. «Se si tratta del bilancio capisco sia complicato, ma per gli altri non credo».

E torna a bomba la domanda: dove? Per Barelli, l’Unione. «Il teatro è di proprietà del Comune, la giunta si potrebbe mettere sul palco e i consiglieri sparpagliati sotto. O un posto equivalente». La Provincia, se fosse fattibile? «Secondo me l’ampiezza dell’aula è sopravvalutata. L’Unione non avrebbe nemmeno bisogno del riscaldamento. Per il noleggio di 30 microfoni e due casse di amplificazione non credo poi che la spesa sarebbe eccessiva. Poi per le commissioni va bene la videoconferenza, ma per il consiglio bisognerebbe riconoscere il voto elettronico da casa e non è detto che tutti abbiano una connessione così veloce».


Santucci si sposterebbe invece solo di qualche metro dalla sede attuale: nella più ampia sala Regia. «Sarebbe la soluzione più facile – conclude - perché tutte le apparecchiature stanno già lì. Abbatterebbe anche i costi, mentre andare in giro significherebbe spendere migliaia di euro per l’allestimento tecnico». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero