Crisi, Marini alla Lega: «Io comando? Chi è capace parla, se no sta zitto e impara»

Crisi, Marini alla Lega: «Io comando? Chi è capace parla, se no sta zitto e impara»
Decide tutto Giulio Marini insieme a Paolo Muroni e al sindaco Giovanni Arena? «Sono pronto a tirare fuori carte e cartucce, così vediamo chi è che...

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Decide tutto Giulio Marini insieme a Paolo Muroni e al sindaco Giovanni Arena? «Sono pronto a tirare fuori carte e cartucce, così vediamo chi è che decide». Marini non solo rilancia sui mal di pancia della Lega a palazzo dei Priori, ma la sfida a viso aperto: «Ho avuto a che fare con gente come Nando Gigli e Ugo Sposetti e ho imparato che se uno è capace è libero di starnazzare, se no sta zitto e impara».

Ecco, questo è il clima che si respira in Comune. La Lega venerdì ha disertato la giunta perché ci sono cose che non vanno, tra cui la triade forzista che farebbe il bello e il cattivo tempo. «Deciderei io? Vi faccio vedere le analisi di bilancio e dell’assestamento – dice Marini - dove ci sono le proposte di altri gruppi consigliari. Non è che mi limito a smentire, io porto le carte». E cosa dimostrano? «La differenza tra le chiacchiere e gli atti amministrativi è che le chiacchiere restano nell’aria e gli atti rimangono scritti».

Dunque carta canta e villan dorme. Dove il villano politico sembrerebbe indentificato dal capogruppo di Forza Italia. «Sono molto agricolo in questo. Ho letto certe cronache con stupore, rimango perplesso. La mia storia amministrativa – continua - mi permette di capire che se ho le carte sulle mani riesco a vincere, altrimenti sarei solo un chiacchierone. Ma non è il mio modo di fare».

Ci sarebbe il problema di una delibera sul dirigente, a metà tra lavori pubblici e urbanistica. «E’ stato fatto un concorso e finché il vincitore (Massimo Gai, lo stesso oggi in condominio tra i due settori, ndc) non viene inquadrato in pianta organica non si liberano altre posizioni. Se fosse assegnato ai lavori pubblici resterebbe scoperto quello dell’urbanistica. Ma gli atti li fanno in giunta e lì ci stanno loro, mica io. Il problema è se uno è capane o meno. Se è capace ha diritto a starnazzare, se no sta zitto e impara».

Il destinatario? «Parlo in generale. Ho avuto l’onore di combattere politicamente contro Nando Gigli e Ugo Sposetti. Queste persone – commenta Marini - mi hanno dato esperienza. Gli altri si devono mettere sull’attenti e fare il loro percorso. Per esempio, giovedì ci sarà un consiglio straordinario sulla società Francigena e non abbiamo più l’amministratore». Cominciamo a inquadrare anche il destinatario, ovvero l’assessore Enrico Maria Contardo. «Ho avuto l’onore di avere a che fare con gente di un certo livello e l’ho fatto con umiltà. Gli altri – conclude - facciano lo stesso».

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Il Messaggero