Crisi in Comune, Arena: «Se Lega e FdI continuano così, muoia Sansone e tutti i filistei»

Crisi in Comune, Arena: «Se Lega e FdI continuano così, muoia Sansone e tutti i filistei»
«Se ci sono le condizioni per andare avanti bene, altrimenti muoia Sansone con tutti i filistei». Il sindaco Giovanni Arena incassa così l’uno-due di...

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«Se ci sono le condizioni per andare avanti bene, altrimenti muoia Sansone con tutti i filistei». Il sindaco Giovanni Arena incassa così l’uno-due di sedute di consiglio saltate, con le ostilità che riprenderanno stamattina in prima convocazione o domani in seconda. Ma non ha intenzione di restare lì a tutti i costi, mentre tutto intorno frana: «Dimettermi? E’ una possibilità».


Fratelli d’Italia ha fatto saltare il bilancio consuntivo e il senatore leghista Umberto Fusco è andato su tutte le furie. «Sono stato sorpreso anch’io – dice Arena - il consiglio era andato liscio. Ci sono alcune cose che FdI vuole chiarire e mi sono reso disponibile. Si tratta di rapporti in maggioranza, tra assessori, chi ha troppo e chi ha poco. Mi hanno chiesto di essere garante di pari dignità tra tutti i partiti». Cosa che in gergo spesso equivale a deleghe, se non assessorati tout court.

Tutto per Civita Castellana. «Fare da cassa di risonanza a Viterbo lo trovo inspiegabile: così dovrebbero cadere tutte le coalizioni d’Italia». Lo sostiene anche il senatore Umberto Fusco: per questo chiede al sindaco di prendere provvedimenti contro i meloniani, altrimenti si va a casa. «E’ difficile ragionare con gli aut aut. Parlerò con tutti – continua – poi se si arriverà a una cosa drastica non so come sarà spiegabile agli elettori. Voglio sperare che quelle di Fusco siano reazioni a caldo. Sono stato eletto da questa coalizione e devo cercare di ricucire. Se poi non è possibile Viterbo andrà avanti lo stesso, magari con gente più brava e matura di noi. Forse Fusco sarà arrivato a queste conclusioni sulla base di situazioni che io non conosco».

Ipotizza anche lo sciogliete le righe. «Andrebbe a discapito di tutti: ripresentarsi su questi presupposti sarebbe difficile». Dopo la piscina e il consuntivo Arena non è stufo di amministrare in questo marasma? «Non sono proprio di primo pelo, certe cose me le faccio scivolare addosso». Ma in aula la situazione rischia di scoppiare tra le mani. «Ognuno è padrone del proprio futuro. Se ci sono le condizioni si va avanti, se no mio malgrado cosa devo fare? E’ il mio lavoro e lo farò fino all’ultimo giorno. Sono stato chiamato per fare qualcosa per la città: poco, tanto, bene, male, ma non mi posso sfinire con queste cose. Se diventa ogni giorno un ostacolo insuperabile, se questi due partiti non dialogano e vogliono sopraffarsi, a quel punto l’avventura finisce. Pazienza».


C’è sempre la strada delle dimissioni, per vedere cosa succede poi nei 20 giorni disponibili. «Non faccio previsioni – conclude - ma se trovo incomunicabilità è un tentativo che posso fare. Se rompi a Viterbo però distruggi la coalizione. Qualche rospo si deve mandare giù, se invece antipatie e sopraffazione sono superiori, si traggono le conseguenze». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero