Il commissario Scolamiero lascia Palazzo dei Priori: «In sei mesi è stato fatto tanto»

Antonella Scolamiero
«Sono stati sei mesi molto intensi dal punto di vista del lavoro. In un arco temporale non lunghissimo abbiamo fatto tante cose, mentre per molte altre non c'è...

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«Sono stati sei mesi molto intensi dal punto di vista del lavoro. In un arco temporale non lunghissimo abbiamo fatto tante cose, mentre per molte altre non c'è stato proprio il tempo tecnico di portarle a compimento, ma le abbiamo avviate. Sono soddisfatta».

Con la proclamazione a sindaco di Chiara Frontini termina anche il periodo del commissario straordinario a Palazzo de Priori. Nominata il 29 dicembre dopo lo scioglimento del consiglio comunale, Antonella Scolamiero ha lasciato la città il giorno dopo il ballottaggio per fare ritorno a Roma, dove vive, mantenendo un profilo basso, lo stesso che l'ha contraddistinta per tutto il suo mandato. Con lei lasciano anche i suoi tre sub (i subcommissari Tarricone, Galella, De Cesare), «che hanno fatto un lavoro encomiabile». Non un addio da Scolamiero, ma un arrivederci. Intanto, già la prossima settimana dovrà tornare per alcuni ultimi adempimenti tecnici. E poi perché, incarichi istituzionali a parte, «Viterbo è una città bellissima e da casa mia sono 80 chilometri appena».

Il rammarico semmai è di mancare quest'anno al Trasporto della Macchina di Santa Rosa: «Il 3 settembre purtroppo ho un matrimonio in Francia». Lunedì, prima di andare via, Scolamiero ha avuto modo di incontrare Frontini per pochi minuti. Un passaggio informale del testimone, ma niente raccomandazioni o consigli particolari: «Frontini dice sempre Scolamiero - non ne ha bisogno, conosce bene la macchina amministrativa. Invece, le ho fatto gli auguri di buon lavoro, in modo sincero e non tanto per dire. E' giovane e l'ha votata una bella percentuale di cittadini. Ora ha tutto in mano lei, come è giusto che sia».

Scolamiero lascia una eredità pesante: cento milioni di finanziamenti Pnrr da spendere. «Noi abbiamo fatto la parte progettuale, un lavoro iniziato in realtà dall'amministrazione Arena. Ora bisogna sviluppare i bandi e realizzare i progetti, un lavoro molto duro. Ma sono sicura che Frontini ne sia perfettamente consapevole (la neosindaca si occupa proprio di europrogettazione, ndr). La Comunità europea non scherza». A firma Scolamiero una serie di atti difficile da sintetizzare in poche righe. Parlano le delibere: dalla predisposizione della documentazione per l'avviso del servizio di igiene urbana a «tutto il lavoro sulle terme».

E poi gli interventi sul sociale, che hanno permesso di allargare la platea dei beneficiari del bonus affitto e di aprire un nuovo bando per l'assegnazione dei buoni spesa. Viterbo è stato tra i primi Comuni ad approvare il Bilancio. Più soldi alla cultura. Oltre all'ordinaria amministrazione, l'accoglienza dei profughi dall'Ucraina.
Il commissario ha parole di elogio per i dirigenti del Comune: «L'ho detto il primo giorno che sono arrivata e lo ripeto ora, il Comune c'è, indipendentemente da quale sia il sindaco».

Ringraziamenti anche per la Regione («ci ha dato una grande mano su sociale, termalismo e ambiente») e per la Provincia («quando c'è stato bisogno ho trovato sempre interlocutori attenti»). Viterbo arrivederci, con la speranza di ritrovare la città, e in particolare la parte dentro le mura, «come era qualche anno fa, più viva», dice Scolamiero, descrivendo la sensazione che ha provato il giorno del suo arrivo da commissario: «Come sistemazione per questi mesi avevo scelto un B&b in via Saffi, che ricordavo una via elegante e piena di negozi. Quando sono arrivata la prima sera ho trovato tutto buio, sinceramente rimasi davvero colpita».
 

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Il Messaggero