Viterbo, centro storico in apnea. «Consumi crollati, rischiamo una crisi senza precedenti»

Viterbo, centro storico in apnea. «Consumi crollati, rischiamo una crisi senza precedenti»
Segnali di risveglio gelidi nella prima settimana di riapertura per il settore abbigliamento, consumi con il fiato corto e concentrati nel fine settimana. «Troppo poco dopo due...

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Segnali di risveglio gelidi nella prima settimana di riapertura per il settore abbigliamento, consumi con il fiato corto e concentrati nel fine settimana. «Troppo poco dopo due mesi di fermo – dice Gaetano Labellarte, presidente di Facciamo centro – servirebbe ben altro per ripartire e scongiurare una crisi colossale».


Un salvagente potrebbe arrivare dalla Regione Lazio. Nel pomeriggio di ieri, con l’ok all’unanimità alla modifica del testo unico del commercio da parte commissione Sviluppo economico e attività produttive, è stata sottoscritta la proposta di una deregulation (all’ordine del giorno nella seduta di domani) per permettere, in via straordinaria, vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono l’avvio dei saldi (al via il 1° agosto) senza più impedimenti.

«Mossa che potrà senza dubbio favorire i consumi in queste settimane difficili ma che deve avere dei limiti temporali ben fissati – spiega Andrea De Simone, segretario di Confartigianato – scavallare l’estate potrebbe danneggiare e non più sostenere i commercianti. Serve una regola». Il rischio sottolineato da De Simone, e condiviso dalla parte maggioritaria degli esercenti, è quello di una corsa al ribasso che costringerebbe vendite al di sotto del prezzo corrente per un periodo di tempo che le aziende, già salassate dalla crisi, non sono in grado di sostenere.

L’estensione temporale del provvedimento sembra codificata per non superare il 31 luglio, data in cui verrà decretata la fine dell’emergenza nazionale. Ma, in caso di prolungamenti e disposizioni diverse da parte del governo, le promozioni potrebbero essere replicate anche a dicembre, prima dei saldi natalizi.
 «Se basterà non lo so. Quello che è certo è che una ricetta vera e propria per uscire dallo stallo non c’è – spiega ancora Labellarte - Piuttosto è bene mettere in pratica una serie di consigli, tutti di buonsenso, il primo: comprare in città, non disperdere capitali nei grandi gruppi. Muoiono le attività muore il centro, su questo non ci piove».

Poi una frecciata al Comune: «Interventi li chiediamo da 10 anni a tutte le giunte che sono passate, difficilmente arriveranno ora. Bene i controlli anti covid, il primo giorno abbiamo ricevuto la visita del comandante della polizia locale che ci ha dato consigli, ma per le imprese serve anche altro, iniziando da interventi sulle tasse comunali. Nessuno rimando, serve proprio uno stop». Un anno fiscale sabbatico per provare a resistere.


Intanto ieri la Fase 2 ha vissuto un nuovo avanzamento di livello con la riapertura di palestre e piscine. Ancora pochi quelli che hanno scelto di tornare a allenarsi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero