Civitavecchia provincia viterbese. «Nessun dispetto alla Raggi, ma con Viterbo maggiori affinità»

I sindaci Tedesco (a sin.) e Arena
Nel derby virtuale tra Roma e Viterbo, Civitavecchia ha scelto la città etrusca. Il consiglio comunale nei giorni scorsi ha infatti approvato la mozione, presentata da...

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Nel derby virtuale tra Roma e Viterbo, Civitavecchia ha scelto la città etrusca. Il consiglio comunale nei giorni scorsi ha infatti approvato la mozione, presentata da Forza Italia, per l'uscita dall'Area metropolitana e l'aggregazione alla Provincia di Viterbo.

Una decisione che era nell'aria già qualche anno fa, a ridosso dell'istituzione il 1° gennaio 2015 dell'Area metropolitana di Roma e che all'epoca si concretizzò in una delibera approvata dall'allora maggioranza 5 Stelle del sindaco Antonio Cozzolino. Documento che non venne mai perfezionato. Un divorzio, quello dalla Capitale, che comunque non si prospetta certo rapido. «Va fatta una serie di passaggi burocratici spiega il sindaco Ernesto Tedesco per i quali sono stati già attivati gli uffici preposti. Vorrei però che fosse ben chiaro il motivo che ci ha spinto a questa decisione, peraltro inserita nel nostro programma elettorale. Non vogliamo fare un dispetto alla Raggi, ma iniziare un percorso condiviso con realtà a noi più affini».

Secono Tedesco si tratta di un percorso «che consenta a Civitavecchia di non essere più l'ultimo comune dell'Area metropolitana, quello che apprende le notizie, come sulla questione rifiuti, solo a cose fatte. Con Viterbo e il sindaco Giovanni Arena c'è invece un colloquio costante e si stanno gettando le basi per una proficua collaborazione». Ovvio che Civitavecchia, aggiunge il sindaco, «resta il porto di Roma per una questione geografica, come del resto lo è stato finora perché non è che la Capitale ci abbia dato poi tanto in questi anni».

L'unico rammarico del primo cittadino, è che questo percorso non sia stato condiviso da forze come il Movimento 5 Stelle e La Svolta che «pure ne avevano fatto a suo tempo un cavallo di battaglia».
Il sindaco entra poi nel dettaglio tecnico della mozione e illustra i passi che dovranno essere fatti. «Ora dobbiamo scrivere alla Regione per perfezionare l'atto di uscita dalla Città Metropolitana - spiega il primo cittadino - che era stato depositato nel 2015 dall'allora giunta Cozzolino. Nella mozione approvata, la scelta di Viterbo è corredata da una serie di motivazioni economiche, culturali, ma anche da affinità dei territori, come ad esempio la presenza di impianti energetici in dismissione. La Regione ci chiederà poi dei dati Istat e uno studio di fattibilità, che stiamo predisponendo».

Intanto, a complimentarsi per la scelta del Pincio è anche il deputato forzista Alessandro Battilocchio. «Il sogno di una provincia dell'Etruria è una battaglia che ho sempre sostenuto, prima da amministratore e poi da parlamentare - afferma -. I meccanismi sbagliati di questa area metropolitana ci vedono ai margini di un sistema al cui capo c'è un sindaco che non abbiamo neanche la possibilità di votare. Possono farlo soltanto i cittadini romani. Logicamente questo porta a scelte negative per il nostro territorio, come abbiamo visto in questi anni. Avanti su questa strada».
 

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Il Messaggero