Contagio alla Scuola Maresciali, la lettera del sindacato Siam al capo di stato maggiore dell'Aeronautica

La Scuola Marescialli vista dall'alto
Tante le segnalazioni pervenute al Siam (Sindacato Aeronautica militare), e quindi ecco la lettera al Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica scritta per metterlo al...

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Tante le segnalazioni pervenute al Siam (Sindacato Aeronautica militare), e quindi ecco la lettera al Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica scritta per metterlo al corrente di quanto sta accadendo a Viterbo.


di seguito il testo integrale della lettera inviata:

Sig. Capo di Stato Maggiore.
Apprendiamo che a seguito di un episodio di contagio da Corona virus presso la Scuola Marescialli di Viterbo, sono state adottate una serie di misure tese a contenere il rischio di contagio tra i frequentatori del 22° Corso Normale, potenzialmente esposti.

A coloro che sono stati a contatto diretto con il collega positivo al Covid, è stato praticato il tampone. Successivamente, insieme a tutti i restanti allievi del corso predetto, oltre sessanta persone sono state poste in quarantena presso un’unica palazzina (pal. 102).

Detta struttura, chiusa da mesi, risultava di fatto inadeguata per tale scopo. Infatti, non solo non garantiva il rispetto del distanziamento minimo tra gli occupanti, essendo il personale sistemato in quattro per camera, ma mostrava tutti i segni dell’abbandono. Inoltre, gli ambienti erano completamente coperti di polvere, ivi inclusi i materassi, i bagni sporchi ed i molti casi non funzionanti, con la presenza di molte vespe all’interno della palazzina. In detta situazione gli allievi hanno soggiornato ammassati per due giorni, fino a quando, a seguito delle rimostranze degli interessati, circa la metà degli stessi è stata spostata in altre due palazzine.

È evidente che nelle condizioni appena descritte si sono creati i presupposti per la diffusione del contagio, dato che nella medesima palazzina sono stati alloggiati, insieme a tutti gli altri, anche coloro che erano in attesa degli esiti dei tamponi, perché entrati in contatto con il contagiato.

Va detto che la palazzina dove alloggiava l’infetto non è stata ancora sanificata e questa tutt’ora continua ad essere occupata da numerosi frequentatori. Non bastasse, oltre al danno la beffa, dato che ai frequentatori rimasti nella palazzina nelle peggiori condizioni (102) è stato richiesto anche di provvedere alle pulizie della stessa.

Va inoltre evidenziato che a causa della contestuale chiusura della mensa, gli allievi sono costretti a consumare il pasto sul piazzale, per lo più in piedi perché i pochi posti disponibili per sedersi non sono sufficienti, ragion per cui molti dei quali, per via della necessità di rispettare il corretto distanziamento, sono costretti a mangiare sotto il sole.

Inoltre sempre in tema di corsi di formazione, presso la Scuola di Viterbo evidenziamo come nei prossimi mesi sia previsto l’afflusso dei vincitori del concorso straordinario per marescialli, riservato ai c. d. 958. Considerando che una parte del personale interessato ha già svolto il corso modalità e-learning, dimostrandone in tal modo la piena fattibilità, riteniamo che, alla luce di queste criticità in corso presso la S.M.A.M., sia quantomai inopportuno far affluire presso la scuola centinaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia.


Siamo convinti che questo modo di gestire una fase tanto delicata della carriera militare, come un corso formativo di questa importanza, non sia adeguato alle indispensabili cautele da adottare in questo periodo di pandemia e rispettoso della dignità dei colleghi coinvolti. Citiamo in tal senso proprio la definizione del concetto di Onore, riferito alla formula di giuramento che ogni militare presta e riportata sulla pagina web del sito del Ministero della Difesa: “complesso dei pregi personali su cui si basa la pubblica stima. Dal punto di vista comportamentale, quindi soggettivo, l’onore consiste nella necessità di essere stimato dal prossimo e nella conseguente necessità di essere intimamente convinto di meritarla” e noi in tutto ciò fatichiamo a riconoscere la stima da parte dell’Amministrazione per i propri uomini e donne. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero