Capranica, ha un nome l'uomo trovato morto vicino ai binari

George Albert Weinmann
Si chiama George Alber Weinmann, un tedesco di 50 anni, sposato. Il riconoscimento lo ha fatto la moglie sia attraverso la foto che la polizia romana gli aveva fatto il 4 giugno...

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Si chiama George Alber Weinmann, un tedesco di 50 anni, sposato. Il riconoscimento lo ha fatto la moglie sia attraverso la foto che la polizia romana gli aveva fatto il 4 giugno scorso, che attraverso l'ispezione della salma.




Ma il fascicolo nelle mani del sostituto procuratore di Viterbo, Massimiliano Siddi, non è ancora chiuso. Ci sono ancora delle zone d'ombra che gli inquirenti debbono accertare: le cause della morte, il motivo per cui si trovava in quella zona e se al momento della morte fosse in compagnia di qualcuno. Ed è per coprire questi dubbi che gli agenti della squadra Mobile di Viterbo lanciano un appello: «chi è in grado di fornirci il benché minimo particolare lo faccia».



A ricostruire i fatti è il capo della Mobile viterbese, Fabio Zampaglione: «Quando è stato ritrovato – dice – l'uomo era sprovvisto di documenti; il corpo era in avanzato stato di decomposizione ma siamo riusciti lo stesso a prendere le impronte digitali che ci hanno permesso di appurare che il 4 giugno era stato fotosegnalato dai colleghi di Roma mentre era nella zona Casalotti nei pressi di un asilo nido di via Giuseppe Lazzati»



Tramite riscontri con l'Interpol gli inquirenti hanno anche appurato che Weinmann fino ai primi di giugno era in Austria ospite di una comunità religiosa dalla quale se ne era andato per raggiungere il Vaticano.





Ma nel lavoro degli inquirenti ci sono zone d'ombra. Una di queste è la causa della morte. «Siamo in attesa della relazione del medico legale che ha eseguito l'autopsia – dice Zampaglione Il forte trauma riscontrato alla schiena potrebbe essere si compatibile con l'urto con un convoglio ferroviario che poi lo ha scaraventato nella scarpata in prossimità della ferrovia, ma è anche vero che le cause potrebbero essere altre». Ecco perché gli inquirenti vogliono eliminare ogni dubbio. Come vogliono scoprire se nei giorni che vanno dal 4 al 9 giugno il tedesco era solo o in compagnia di qualcuno.



Il luogo e la posizione in cui il corpo esanime del tedesco cinquantenne venne ritrovato l'11 giugno scorso fece subito parlare di giallo. Un giallo che a oltre un mese di distanza non è stato ancora chiarito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero