Bullicame, Governatori: «Rimettere tutto a posto? Pure domani». Ecco perché non si può

Bullicame, Governatori: «Rimettere tutto a posto? Pure domani». Ecco perché non si può
«Abbiamo speso per il nuovo pozzo e stiamo spendendo per alimentare la callara del Bullicame notte e giorno: siamo i primi interessati e mettere a posto il San...

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«Abbiamo speso per il nuovo pozzo e stiamo spendendo per alimentare la callara del Bullicame notte e giorno: siamo i primi interessati e mettere a posto il San Valentino». Ma prima deve avere il Sant’Albino per mandare avanti le Terme Salus. Il patron Franco Governatori per quel bando era l’unico partecipante, il Comune però l’ha ritenuto non idoneo «perché abbiamo un contenzioso, ci hanno detto. Ma allora che dobbiamo fare?».


Danni al Bullicame, detti e contraddetti: sei anni di inutili annunci del Comune

Il danno al pozzo San Valentino è stato fatto il 25 novembre del 2014. Da allora ci sono state ordinanze e sentenze. In consiglio comunale, il 9 giugno, il dirigente Eugenio Monaco aveva motivato così l’esclusione della società di Governatori dal bando: «Si è aperto un soccorso istruttorio, ma i termini sono poi scaduti». L’assessore Enrico Maria Contardo lo aveva quindi definito «non idoneo».

Questa è la versione del diretto interessato, che nel frattempo ha presentato un progetto al vaglio della Regione per il ripristino del San Valentino. «Siamo pronti da due anni – dice Governatori - abbiamo anche acquistato il materiale, ma c’è un problema di autorizzazioni che non ci arrivano un po’ dal Comune, un po’ dalla Regione. Siamo in attesa. Figuriamoci se non vogliamo fare il pozzo. Una cosa però è certa: quando qualcuno dice che dobbiamo chiudere il San Valentino, prima dobbiamo fare l’altro», ovvero il Sant’Albino, «perché fornisce un albergo. So che la Regione sta inviando l’autorizzazione, credo che ormai siamo all’arrivo».

A proposito del nuovo pozzo da scavare, come è finita con il bando a cui ha partecipato? «Quello dipende dal Comune, non lo so cosa fa. Deve decidere se fare un bando europeo. Qualcuno verrebbe dalla Germania a fare il pozzo davanti all’albergo nostro, sul nostro terreno? Poi l’acqua la portano via con l’autobotte?». Governatori aveva partecipato ed era anche l’unico, poi «hanno ritenuto di farlo di nuovo, quindi parteciperemo ancora».


Prima di sanare la situazione però bisognerà aspettare l’assegnazione, solo allora si chiuderà l’altro: «Sì, questa è la trafila». Spiegazioni dal Comune sull’esclusione? «Dicono che avevamo un contenzioso e quindi non potevamo partecipare. Gli ho risposto: allora che dobbiamo fare? Ditemi voi. Ma noi siamo i più interessati a mettere a posto, abbiamo acquistato già tutti i tubi per fare il nuovo pozzo. Stiamo alimentando la callara in 200 metri di tubo – conclude Governatori - con una pompa attaccata notte e giorno: vi pare che non siamo interessati a risolvere il problema il prima possibile?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero