Boc, un investimento capestro Al Comune costa un milione di euro all’anno

Boc, un investimento capestro Al Comune costa un milione di euro all’anno
Un’eredità da un milione di euro l’anno di cui c’è molto poco da rallegrarsi. Perché è un’eredità al passivo, di fondi che vengono a mancare nelle casse di palazzo...

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Un’eredità da un milione di euro l’anno di cui c’è molto poco da rallegrarsi. Perché è un’eredità al passivo, di fondi che vengono a mancare nelle casse di palazzo dei Priori, che va ad aggiungersi ai 19 milioni di “buco” già conteggiati dall’assessore al Bilancio, Luisa Ciambella. Si tratta del risultato di gestione di un investimento da 30 milioni di Boc (Prestito obbligazionario comunale, con relativa garanzia collegata a un investimento sui derivati), emesso nel 2006 per far fronte al rilevante indebitamento. A distanza di anni quell’investimento si è così trasformato in un milione di euro di costi aggiuntivi, previsti nel bilancio 2014. Costi a carico del Comune e, dunque, per la collettività. L’esborso è destinato quindi a perpetuarsi nel tempo: i Boc, valenza 25 anni, andranno in scadenza nel 2030; mentre i ”derivati” nel 2026. Fino a quest’ultima data, cioè per altri 8 anni, tutti i viterbesi sono ”condannati” a pagare quasi un milione di euro l’anno. L’assessore Ciambella: «La legge non consente la rinegoziazione o l’estinzione del contratto. Ingaggiare una prova di forza comporterebbe il rischio di dover pagare il triplo».
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Il Messaggero