Bilancio, caos sul Poggino: imprenditori convocati dal notaio durante la seduta per sciogliere l'Apea

Bilancio, caos sul Poggino: imprenditori convocati dal notaio durante la seduta per sciogliere l'Apea
«Abbiamo appena saputo che gli imprenditori del Poggino sono stati convocati dal notaio alle 19,30 per uscire dal consorzio Apea». La bomba l’ha lanciata la...

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«Abbiamo appena saputo che gli imprenditori del Poggino sono stati convocati dal notaio alle 19,30 per uscire dal consorzio Apea». La bomba l’ha lanciata la capogruppo di Viterbo 2020, Chiara Frontini, appena 10 minuti prima dell'ora fissata. Da lì in poi, una seduta già drammatica sul bilancio si è trasformata in qualcosa di surreale.

E dire che gli argomenti non erano mancati, già dalla mattinata: come sull’emendamento per la scuola di Santa Barbara, incompleta e ferma da anni, sulla quale il capogruppo del Pd Alvaro Ricci porterà tutto alla Corte dei Conti. O sui mal di pancia in maggioranza, con Fratelli d’Italia che ha dovuto richiamare all’ordine i forzisti Marini e Muroni assenti ad alcune votazioni.

La maggioranza ha bocciato praticamente tutto senza colpo ferire, ma sulla boat a Santa Barbara ci sarà una scia. Ricci nel presentare la proposta per completarla ha fatto una serie di domande. «I fondi per chiudere ci sono tutti o servono integrazioni? Il cantiere per me potrebbe partire, invito il dirigente a smentirmi. Paghiamo 85 mila euro di affitti l'anno». Il dirigente ha confermato la presenza dei fondi. «Non c’è da finanziare niente dunque ma la scuola è ferma. La politica non è stata capace di dare priorità a questo tema». Emendamento ritirato e via verso la Corte dei Conti, con una bacchettata di Marini al sindaco Giovanni Arena: «Deve dare risposte concrete e priorità all’ultimazione: allontani i perditempo».

Tra bocciature, scaramucce politiche e mancanza del numero legale prima della pausa pranzo, la maggioranza ha dovuto sospendere la seduta per richiamare all’ordine – e al voto – una parte dei berluscones. Poi l’Apea è planata in aula. «Gli imprenditori – ha annunciato Frontini - sono stati convocati dal notaio, oggi per stasera, per uscire dal consorzio. Abbiamo saputo anche questo di straforo». «Probabilmente – ha replicato il sindaco - il notaio ha visto che gli atti erano fatti male e andavano sistemati. Il consorzio si deve sciogliere e va costituita un’altra forma».

Nero il capogruppo di Forza civica, Giacomo Barelli: «Mentre siamo sul bilancio veniamo a sapere che è stato il notaio a decidere di uscire su una cosa di competenza del consiglio? E’ una procedura folle. Mi sembra ci sia un tentativo di limitare i danni, visto che la proroga al bando regionale scade domani. Siamo il Comune di Viterbo, mica la bocciofila». Per la cronaca: gli imprenditori hanno dato buca, ovviamente.

Nulla di fatto, ma per uscire serve comunque una delibera. «E’ pronta da tre o quattro giorni, torneremo in aula. Se poi c’è un illuminato che riesce a rimettere le cose a posto nella legalità – ha concluso Arena - gli faccio una delega in bianco». Si torna in aula lunedì.

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Il Messaggero