Acquapendente, eliporto fantasma interrogazione parlamentare M5S

Acquapendente, eliporto fantasma interrogazione parlamentare M5S
VITERBO - Interrogazione parlamentare sullo scandalo dell'elisuperficie di Acquapendente. A depositarla a inizio mese, il...

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VITERBO - Interrogazione parlamentare sullo scandalo dell'elisuperficie di Acquapendente.


A depositarla a inizio mese, il deputato del M5S Massimiliano Bernini. «L'unica soluzione per garantire il diritto alla salute di tutta l'area nord della provincia è - afferma - che l'Enel sotterri o sposti i cavi dell'alta tensione che, essendo troppo vicini alla piazzola, ne impediscono il collaudo».



Perché la struttura, voluta nel 2011 dall'allora commissario ad acta per la sanità Renata Polverini, come compensazione dei pesanti tagli al locale ospedale, è stata realizzata nell'area ex Enaoli sotto un elettrodotto. Roba da scienziati.

Il risultato? Gli elicotteri del 118 di giorno atterranno nel campo di calcio ma di notte non possono. E quindi ai cittadini è permesso sentirsi male, soprattutto se di patologie gravi, solo dall'alba al tramonto. Insomma, l'elisoccorso ha le ali tarpate da un progetto sbagliato.



«Il servizio - ricorda Bernini ai ministeri dell'Economia, della Salute e delle Infrastrutture - è più che necessario, soprattutto per i comuni di Acquapendente, Onano, Proceno, San Lorenzo Nuovo che distano dal più vicino ospedale attrezzato, il Belcolle di Viterbo, circa 66 chilometri, con tempi di percorrenza medi di un'ora e mezza a causa della inadeguata viabilità che serve tutta l'alta Tuscia viterbese».



E però per scongiurare la morte in caso di infarto, i protocolli dettano di intervenire al massimo entro un'ora, sottoponendo il paziente a trattamento emodinamico. Quello, appunto, disponibile nel capoluogo. «Anche il sindaco di Acquapendente, a seguito di un caso di malasanità avvenuto nel 2012, ha segnalato questa criticità», ricorda Bernini. Ma a oggi i cavi dell'Enel continuano a restare lì. "I ministeri intervengano sulla società. Serve una soluzione rapida", conclude Bernini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero