Il picco, sinora, è stato registrato nell'ultimo weekend di giugno. Tra il 26 e il 28 dello scorso mese dai rubinetti di tutta la Tuscia è sgorgata la stessa...
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Complice l'epidemia da coronavirus, infatti, è in aumento rispetto agli anni scorsi il numero di quanti scelgono di non spostarsi all'estero per le ferie, optando per mete più vicine. E gli effetti si registrano anche sulla rete idrica. Sinora, interruzioni del flusso si sono verificati a Graffignano, Castel Sant'Elia e Capranica. Ma attenzionate speciali sono, appunto, le mete turistiche.
«Se confrontiamo la portata disponibile alle fonti del primo semestre del 2020 con quella dello scorso anno -spiega il direttore generale di Talete gestione idrica, Alessandro Fraschetti - non si notano discrepanze. Ma se i livelli restano gli stessi, riscontriamo picchi di consumi in corrispondenza delle ondate di calore e dei weekend: serve un uso coscienzioso».
La società idrica imputa queste impennate all'utilizzo dell'acqua per irrigare orti e giardini. Quando la rete lavora al massimo come durante questi incrementi abnormi continua il dg basta una piccola rottura per mandare in tilt il sistema e impedire l'approvvigionamento nelle case. Sinora, i guasti e i rubinetti a secco sono stati sporadici. Visto però l'andazzo, i primi di luglio Talete ha scritto a tutti i sindaci presi in carico (31 in totale) perché emanassero un'ordinanza al fine di limitare gli usi impropri.
Tra i tanti, lo ha fatto Viterbo. Il sindaco Giovanni Arena ha vietato l'utilizzo dell'acqua potabile “per l'irrigazione di orti e giardini, riempimento di ogni tipo di piscina mobile o da giardino, lavaggio automobili/cicli/motocicli, qualunque uso ludico o che non sia quello del servizio personale. Per i trasgressori è prevista una sanzione che va da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro”. Così anche a Bomarzo dove sono interdetti usi diversi da quelli strettamente necessari per l'alimentazione e l'igiene.
E a San Lorenzo Nuovo il sindaco Massimo Bambini avverte i concittadini: “Talete ci sta ripetutamente segnalando consumi abnormi di acqua potabile. Una spesa diventata insostenibile per il Comune, con rischio di determinare carenze e interruzioni del flusso idrico a causa di un uso indiscriminato dell'acqua per innaffiare i giardini o peggio campi interi”.
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Il Messaggero