Viterbo, 223 benemerenze per chi ha trasportato la Macchina di santa Rosa nel 2016: il giallo dei nomi

Viterbo, 223 benemerenze per chi ha trasportato la Macchina di santa Rosa nel 2016: il giallo dei nomi
Viterbo ha 223 nuovi cittadini benemeriti. Sono i partecipanti al Trasporto della Macchina di Santa Rosa del 2016. Ma è un riconoscimento con giallo: sulla pergamena...

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Viterbo ha 223 nuovi cittadini benemeriti. Sono i partecipanti al Trasporto della Macchina di Santa Rosa del 2016. Ma è un riconoscimento con giallo: sulla pergamena consegnata sabato sera al teatro dell'Unione, i nomi dei destinatari non ci dovevano essere. Così era stato stabilito dal consiglio comunale lo scorso 13 luglio, con votazione all'unanimità, dopo una sospensione della seduta per discutere proprio di questo.


Il comune ha consegnato gli attestati della civica benemerenza ai Facchini protagonisti del Trasporto del Giubileo della misericordia voluto da Papa Francesco. Quello del passaggio in via Marconi, ma pure quello alla fine del quale, davanti alla basilica, hanno rialzato di nuovo la Macchina per rendere omaggio alle vittime del terremoto e ricordare i terribili momenti vissuti a fine corsa nel 1986. Il sindaco Leonardo Michelini non ha consegnato la pergamena solo ai Facchini, ma a tutta la squadra: all'ideatore Raffaele Ascenzi, allo staff del costruttore Vincenzo Fiorillo, al cappellano, ai fotografi e allo staff medico del Sodalizio. Questo grazie alla proposta arrivata un anno fa dal presidente del consiglio Marco Ciorba, accolto dal parlamentino di palazzo dei Priori.

Ma c'è chi giura che si sia andati oltre le indicazioni del consiglio comunale. Se non fossero stati tolti i nomi dalla delibera infatti, il segretario Francesca Vichi non l'avrebbe firmata, poiché sarebbe stata necessaria un'istruttoria su tutte le persone indicate. Merito ai 223, gli va riconosciuto per intero. «Ma non è certo questo che avevamo deciso», dicono molti consiglieri. Rigorosamente a microfoni spenti: le elezioni sono vicine e 223 famiglie non valgono una polemica.
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Il Messaggero