Viterbo, la Regione non paga: colletta per mettere la benzina sull'ambulanza

Viterbo, la Regione non paga: colletta per mettere la benzina sull'ambulanza
VITERBO - Una colletta per salvare l'ambulanza nella Teverina. Visto che la Regione da febbraio non paga il servizio alla Croce rossa, al comitato di Civitella d'Agliano -...

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VITERBO - Una colletta per salvare l'ambulanza nella Teverina. Visto che la Regione da febbraio non paga il servizio alla Croce rossa, al comitato di Civitella d'Agliano - dove ha sede la postazione - non resta che fare appello alla generosità di volontari e cittadini. Anche perché non ci sono più soldi né per gli stipendi né per la benzina. Quindi i mezzi rischiano di restare a secco.




«Non abbiamo scelta. Mercoledì prossimo - annuncia Marco Giuliotti, presidente della Cri civitellese - chiameremo a raccolta tesserati, sindaci della Teverina e chiunque voglia dare una mano". E un intero territorio rimarrebbe privo del servizio di emergenza. La Croce rossa, in convenzione con l'Ares, garantisce il servizio di 118 in quattro postazioni del Viterbese. Oltre a Civitella, ci sono Viterbo, Orte e Canino.



Le fatture non pagate ammontano a oltre 700mila euro, visto che mensilmente la Regione dovrebbe corrispondere circa 91mila euro. Il perché del mancato pagamento? «Bah, noi non lo sappiamo. Abbiamo provato a chiedere spiegazioni ma non ci rispondono», rivela Giuliotti. Fatto sta che, a parte un anticipo a giugno, da quattro mesi i dipendenti della Cri di Civitella non vengono pagati.



Nello specifico, si tratta di quattro soccorritori-barellieri assunti dal comitato e di cinque infermieri della cooperativa Medical Service, a cui l'associazione non riesce a pagare il dovuto da otto mesi. Poi, c'è il debito accumulato con il distributore del paese (quasi 6mila euro), il quale non riesce più a fare credito.



Sullo sfondo resta il nuovo bando regionale per la gestione del servizio che, per la prima volta, apre ai privati e prevede anche un taglio di postazioni nella Tuscia. In pratica, salterebbero le ambulanze di Civitella, Canino e mezzo turno nel capoluogo. «La nostra convenzione - conclude Giuliotti - terminerebbe nel 2018. Non sapendo se verrà interrotta prima, non possiamo nemmeno fare investimenti, come acquistare una nuova ambulanza». Quella vecchia, comunque, era stata acquistata sempre tramite colletta. E ora solo questa potrà rimetterla in moto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero