La prima, fondamentale, mossa è stata fatta lo scorso 11 febbraio quando - all'unanimità - è stato votato dal consiglio comunale, l'ordine del giorno che prevedeva l'inoltro della richiesta alla regione Lazio di acquisizione del terreno dove sorge lo stadio Enrico Rocchi.

L'impianto di proprietà della Regione, in questi anni è stato al centro di diverse ipotesi e scenari che ne potrebbero cambiare il futuro non solo impiantisco ma anche cittadino. Con la richiesta inoltrata alla Pisana, il comune di Viterbo, intende diventare proprietario della struttura di via della Palazzina per prenderne pieno possesso e per cambiarne profondamente il destino.

Primo punto: l'operazione, che secondo i primi rumors troverebbe una sponda favorevole presso gli uffici della regione Lazio, avverrebbe a costo zero con il Comune che diventerebbe proprietario del Rocchi, mandando in soffitta l'attuale natura di comodato d'uso che in questo momento garantisce al Comune la manutenzione ordinaria, ma blocca qualsiasi tipo di intervento strutturale.

La questione, seguita direttamente dal consigliere di maggioranza Giulio Marini, è tornata prepotentemente sul tavolo anche in virtù del fatto che il proprietario della Viterbese Marco Arturo Romano si è detto spesso favorevole ad un profondo restyling dell'impianto che, una volta nella totale disponibilità della città, potrebbe essere soggetto ad una profonda trasformazione. Un'alleanza tra Comune e Viterbese è nell'ordine delle cose con il Rocchi al centro della scena. Il primo importante passaggio, però sarà proprio quello che dovrà fare la Regione Lazio; la cessione del terreno dovrà passare attraverso una delibera di giunta sui cui si potrebbe creare un asse politico trasversale.

Il consigliere Marini da una parte e il consigliere regionale Enrico Panunzi, che stanno su sponde opposte (al Governo insieme con i rispettivi partiti Forza Italia e Pd) ma che potrebbero unire le forze per mettere a segno un colpo che a quel punto aprirebbe scenari diversi e sarebbe un successo per tutta la città. Con il Rocchi in mano al Comune infatti, potrebbero essere realizzati lavori come la rinascita della Prato Giardino, o come un nuovo terreno in sintetico di ultima generazione, per il quale Marini stesso e non solo, si era battuto prima della virata sul Pilastro.

Con i tassi di interessi attuali e con la possibilità di sfruttare gli svariati bonus energetici in vigore attualmente, sarebbe semplice attingere a nuovi fondi per dare il via ai lavori: la prima mossa è stata fatta; ora la palla, ed è proprio il caso di dirlo, passa nei piedi della regione Lazio.