Viterbese, esplode il caso Casertana: il presidente Romano annuncia denunce

Il presidente Marco Romano
"Ma quali carnefici siamo noi la parte lesa". Tuona il...

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"Ma quali carnefici siamo noi la parte lesa". Tuona il presidente gialloblù Marco Romano. Il day after dello scontro salvezza Casertana-Viterbese, dove la squadra campana è scesa in campo con appena 9 uomini, è un fiume di polemiche. Via social, via web e a suon di comunicati volano le accuse. Soprattutto da quando ieri mattina è stata resa nota la notizia della positività di due dei tre calciatori febbricitanti che domenica pomeriggio, prima dell'inizio della partita, si sono sottoposti ai tamponi della Asl locale. "Non accetto che il nome della Viterbese venga infangato in questo modo - precisa Romano - noi ci siamo attenuti alle norme del Protocollo e dovevamo scendere in campo, non era la Viterbese che doveva sospendere la partita". Ieri mattina anche il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, ha reso noto un comunicato dove precisava che la partita si è dovuta svolgere perché secondo il Protocollo non c'erano gli estremi per rimandarla. "Abbiamo subito un atteggiamento intimidatorio prima e dopo la partita - riprende Romano - ne abbiamo le prove e adesso le forniremo alla Federcalcio e poi siamo decisi ad adire anche alle vie legali. Finita la partita siamo dovuti fuggire. Non capiamo neanche tutte quelle accuse nei nostri confronti nel dopo partita. Se la Casertana aveva già diversi elementi fuori causa Covid, e sapeva che il numero sarebbe potuto anche aumentare nei giorni prima della partita, si poteva organizzare per tempo facendo giocare alcuni giovani della Primavera. Anche noi abbiamo affrontato in precedenza questo tipo di problematiche, ricordo che c'è stato un periodo in cui la Viterbese aveva 16 positivi nel gruppo squadra". Dopo un primo focolaio agli inizi di settembre, la Viterbese ha passato infatti un periodo terribile esattamente dal 20 ottobre al 20 novembre dove ha continuato a giocare con un cluster sempre più crescente all'interno del gruppo squadra. A preoccupare adesso è però il fatto che due dei giocatori della Casertana, che sono scesi in campo domenica, sono risultati positivi. "Siamo nella stessa situazione in cui la Viterbese si è trovata alla vigilia della partita con la Vibonese - sottolinea Romano - a noi è stato detto che dovevamo giocare lo stesso, altrimenti avremmo perso la partita a tavolino per 3-0 . Così, dopo che non ci era stato permesso di prendere l'aereo, siamo partiti in pullman di sabato notte per Vibo Valentia e poi la domenica sera abbiamo giocato. Il giorno dopo poi, nel nostro gruppo, sono stati riscontrati nuovi soggetti positivi. Non capisco, in quell'occasione quelli dalla parte del torto eravamo noi perché volevamo rifiutarci di scendere in campo avendo in squadra dei potenziali positivi. Stavolta che abbiamo giocato, ancora una volta siamo noi dalla parte del torto. Cosa avrei dovuto fare a Caserta? Non far presentare la squadra e perdere 3-0 a tavolino? Se la Casertana ci teneva così tanto all'incolumità dei propri giocatori poteva evitare di scendere in campo". La Viterbese, che ieri si è allenata regolarmente, si sottoporrà nella giornata di oggi ad un nuovo ciclo di tamponi prima della partita di domani che vedrà i gialloblù opposti alla Virtus Francavilla in un altro scontro fondamentale nella lotta per non retrocedere. Sugli spalti dello stadio Pinto, a vedere la partita tra Casertana e Viterbese insieme al presidente Romano, c'era anche Mauro Facci, ex direttore sportivo del Latina che ha portato la squadra pontina dalle Serie D alle soglie della Serie A. Ed anche dirigente del Livorno, nel periodo in cui l' attuale numero uno della società di via della Palazzina era vicepresidente del club labronico. Mauro Facci potrebbe diventare l'uomo mercato gialloblù in vista della prossima campagna acquisti che prenderà il via a gennaio. "Ci conosciamo dai tempi in cui ero vice presidente a Livorno - conferma Romano - stiamo trattando. Non nascondo che potrebbe nascere una collaborazione con la Viterbese ma, al momento, ancora non c'è nulla".

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Il Messaggero