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I risultati non arrivano, la classifica piange e in questo momento sembra veramente difficile tirarsi fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Dopo una giornata di riflessione, da via della Palazzina arrivano le nuove contromisure. Il presidente della Viterbese Marco Romano, manda la squadra in ritiro da oggi fino a data da destinarsi e continua la rivoluzione. Il giorno dopo la mattina sabato scorso ha Castellammare di Stabia, la squadra sigaretta più allenata domenica mattina e ieri aveva osservato un turno di riposo per riprendere appunto ad allenarsi proprio oggi. Dopo il tecnico Agenore Maurizi, stavolta a fare le valigie e’ il consulente di mercato Franco Zavaglia, che aveva sempre affiancato il numero uno della società gialloblù a partire dall’agosto dello stesso anno, proprio un mese dopo dal suo arrivo alla guida della Viterbese. “Lo ringrazio per il lavoro svolto - ha specificato Romano - nessuno deve essere il capro espiatorio. Io voglio persone che lavorano e “buttano il sangue” per la Viterbese. Da qui a gennaio dovremo lavorare e vedremo chi farà parte del progetto Viterbese e chi rimarrà ai margini. È chiaro che nel mercato di gennaio cercheremo di migliorare la rosa”. Soprattutto nelle ultime settimane erano arrivate diverse critiche, anche via social, da parte dei tifosi su come era stata costruita la squadra in estate. Domenica pomeriggio all’interno della società c’è stato poi un confronto, dal quale è probabilmente emersa decisione della società di via della Palazzina di privarsi di Franco Zavaglia. C’è anche da dire che, per rinforzare la squadra a gennaio, la Viterbese dovrà comunque cedere oppure rescindere il contratto con diversi giocatori che sono attualmente in rosa. Il presidente Marco Romano passa poi ad analizzare la situazione attuale, nella quale in estate non avrebbe mai immaginato di trovarsi. “Questo è un momento difficile per il nostro club - specifica- forse il più difficile da quando sono il Presidente della Viterbese. Le responsabilità di questa situazione sportiva sono di tutti, dal magazziniere al segretario, dai calciatori al Presidente. Io non sono preoccupato per la classifica: si può recuperare perché mancano tante partite, c’è tutto il girone di ritorno”. Ma il Presidente non è tranquillo e spiega il perché, non facendo sconti alla squadra. “Sono preoccupato dall’atteggiamento dei calciatori - specifica- dopo la partita di sabato ho visto un atteggiamento remissivo di persone che accettano la sconfitta come se fosse una cosa normale: abbracciare i calciatori avversari a fine partita e sorridere nel pullman sono atteggiamenti tipici di dilettanti perdenti.
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Il Messaggero