Visite ai pazienti, misure più restrittive contro la variante Delta: ecco cosa serve da oggi

Ospedale di Belcolle
Nuove misure più restrittive per visitare i pazienti ricoverati negli ospedali della Tuscia. Dopo mesi di stop, da metà giugno la Asl aveva riaperto la...

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Nuove misure più restrittive per visitare i pazienti ricoverati negli ospedali della Tuscia. Dopo mesi di stop, da metà giugno la Asl aveva riaperto la possibilità a un parente per degente di entrare in reparto per una visita. Una decisione salutata positivamente dai familiari dei malati, costretti alla lontananza forzata. Ma da oggi, visto che la variante Delta fa paura in tutta Italia, anche nel Viterbese sono entrate in vigore le modalità di accesso definite dal ministero della Salute e, a cascata, recepite dalla Regione Lazio come misura di prevenzione per il contenimento del rischio di diffusione delle forme più aggressive del virus. Se in queste due settimane per entrare nei reparti bastava misurarsi la temperature prima dell’accesso, indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale, ora servirà dell’altro.

I familiari delle persone ricoverate dovranno infatti fornire una copia della certificazione verde Covid-19 (il cosiddetto Green pass) o dell’attestazione vaccinale anti Sars-CoV2 (il certificato vaccinale) per accedere al reparto. I visitatori potranno, in alternativa, rilasciare una dichiarazione sostitutiva del possesso della documentazione richiesta e saranno, comunque, invitati a compilare un questionario relativo al rischio di esposizione e alle proprie condizioni cliniche.

Oltre alle disposizioni introdotte da oggi, al fine di garantire i livelli necessari di sicurezza e di prevenzione, restano vigenti i precedenti obblighi di indossare la mascherina, misurare la febbre all’entrata del presidio ospedaliero e mantenere le distanze. Rimane inoltre valida l’indicazione dell’accesso in reparto per i cari, consentito con il limite di un parente per ogni singolo degente. Insomma, ulteriori precauzioni per evitare che il diffondersi della nuova variante obblighi all’ennesimo stop alle visite.

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Il Messaggero