Violenta l'ex amante, condannato a 7 anni: dovrà risarcire 25mila euro

Violenta l'ex amante, condannato a 7 anni: dovrà risarcire 25mila euro
Ricatto a luci rosse: condannato a 7 anni e 35mila euro di risarcimento per violenza sessuale e stalking l’ex amante di una donna che, al rifiuto di lei di proseguire la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ricatto a luci rosse: condannato a 7 anni e 35mila euro di risarcimento per violenza sessuale e stalking l’ex amante di una donna che, al rifiuto di lei di proseguire la relazione clandestina, l’ha perseguitata per mesi, minacciandola di rivelare tutto se si fosse rifiutata di avere ancora rapporti. Diecimila euro sono per i danni materiali, 25mila euro per i danni morali. Un dramma per la vittima che, dopo quattro mesi di calvario, costretta a soggiacere suo malgrado alle voglie dell’imputato, si è decisa a denunciare il suo aguzzino.


I fatti risalgono al 2014 e sono avvenuti in un centro della provincia. Il processo, celebrato interamente a porte chiuse, per la delicatezza del caso e tutelare la parte offesa, che si è costituita parte civile, si è concluso martedì, davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei. Esemplare la condanna: sette anni di reclusione e il pagamento di una provvisionale di 35mila euro, 25mila dei quali, cosa rara, destinati dalla terna giudicante al risarcimento dei danni morali.

Tutto sarebbe iniziato dopo la fine della relazione sentimentale con degli episodi di stalking, inizialmente sottovalutati dalla vittima: telefonate, messaggi, pedinamenti, appostamenti sotto casa, fino all’ottenimento di rapporti sessuali contro la sua volontà, consumati in aperta campagna, dove la costringeva a seguirlo con le minacce. La donna, che non si è persa un’udienza, era presente alla lettura della sentenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero