Polizia locale in stato di agitazione. Ma neanche troppo. Già, perché la forma di protesta è stata indetta solo da una parte delle sigle sindacali (Uil, Cisl, Dicap e Secs) e...
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Polizia locale in stato di agitazione. Ma neanche troppo. Già, perché la forma di protesta è stata indetta solo da una parte delle sigle sindacali (Uil, Cisl, Dicap e Secs) e pare non aver nemmeno seguito le regole previste per darle avvio, ovvero la preventiva riunione del personale in assemblea. Ma perché una parte dei vigili è pronta allo sciopero?
«Soffriamo - dicono - di carenza di mezzi e mancanza di fondi per la manutenzione di quelli in dotazione, le radio ricetrasmittenti non funzionano o lo fanno male, non ci viene fornito il vestiario». C'è, poi, il risvolto economico: «Non è stata versata - aggiungono - la quota riservata al Fondo integrativo del 2014, le spettanze del progetto festività natalizia del 2014, la produttività dello scorso anno».
E, a quanto sostengono, da Palazzo dei Priori nessuno si è deciso a prendere in mano la situazione. «Vista l'inerzia - accusano - non ci resta che proclamare lo stato di agitazione. E poi valuteremo altre iniziative, se necessarie». Ma la Cgil si è rifiutata di firmare, mentre la Fenal Confsal non è stata contattata. «I miei colleghi - critica Marcello Guadagno, Cgil - non rispettano le regole per indire lo stato di agitazione. In assenza di un'assemblea e di un documento, molti nemmeno sanno perché protestano. I problemi ci sono, ma non si affrontano così».
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Il Messaggero