Viterbo: prenotazioni e mascherine, l'abbigliamento alla prova della Fase 2

Viterbo: prenotazioni e mascherine, l'abbigliamento alla prova della Fase 2
Fase 2, il settore abbigliamento torna al lavoro. Più del 50% le attività che stamani, dopo due mesi di buio, alzeranno la saracinesca. Un ritorno alla semi...

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Fase 2, il settore abbigliamento torna al lavoro. Più del 50% le attività che stamani, dopo due mesi di buio, alzeranno la saracinesca. Un ritorno alla semi normalità in cui pesano dubbi e preoccupazioni: dai consumi che potrebbero non ripartire alle regole, arrivate dalla Regione in via definitiva solo nel pomeriggio di sabato, da rispettare per titolari e clienti.


Mascherine obbligatorie, gel igienizzante all’ingresso del negozio e all’interno dei camerini, sanificazione due volte al giorno (compresa quella degli abiti provati), possibilità di misurare la temperatura corporea. Una lunga e rigida lista che potrebbe avere, così temono i commercianti, un peso sulla clientela.

E ancora, ingressi contingentati, percorsi differenziati in ingresso e in uscita (dove possibile) e un occhio all’orologio, con il tempo di permanenza che non dovrà dilatarsi oltre la scelta del capo: niente chiacchiere di cortesia insomma. Uno scoglio che sarà possibile superare attraverso una semplice prenotazione, servizio che ha deciso di offrire la boutique Naldi.

«In questo modo evitiamo assembramenti e possiamo dedicare al cliente tutto il tempo che merita – spiega Riccardo Streni, titolare dello store -. Il rapporto diretto è fondamentale nel nostro lavoro, è l’aspetto che in questi due mesi è mancato di più». E la risposta? «Come primo giorno non è male, 5 appuntamenti tra mattina e sera. Non ci aspettiamo numeri da capogiro, c’è da combattere anche contro paura e diffidenza».
Da sabato, comunque, il centro è tornato a popolarsi: «Speriamo che insieme alla voglia di uscire torni anche quella di fare acquisti», scherza Streni. L’ecommerce, infatti, ha sostenuto solo parzialmente le attività, aiutando a limitare le perdite senza trasformarsi in strumento di guadagno.
«La strada che ci aspetta è in salita e piena di ostacoli – spiega Giovanni Scuderi, titolare di un negozio in centro –. Da parte nostra c’è l’entusiasmo e la velocità nel mettere a norma la struttura per garantire il più alto livello di sicurezza. Un bilancio lo faremo tra qualche settimana.».

Riaprire infatti non basta, la vera sfida sarà quella di incentivare i consumi. Molti quelli che hanno già annunciato una forte scontistica, mentre, tra le associazioni di categoria, prende sempre più campo la possibilità di vere e proprie svendite. Per poterlo fare però i commercianti devono essere svincolati dalla norma che li obbliga a non fare sconti nei 30 giorni che precedono i saldi. Una battaglia a tutto tondo nella quale anche l’amministrazione comunale è chiamata a fare la sua parte: «Potrebbe aiutarci lasciando aperti i varchi ztl per qualche settimana in più – conclude Scuderi -  visibilità che non guasta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero