«Ventisette telecamere in più dal centro alla periferia». Il piano del Comune al Ministero

«Ventisette telecamere in più dal centro alla periferia». Il piano del Comune al Ministero
Ventisette telecamere in più per potenziare la rete di controllo del Comune di Viterbo. Nel centro storico, nei punti dove ancora mancano, ma anche nelle periferie. La...

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Ventisette telecamere in più per potenziare la rete di controllo del Comune di Viterbo. Nel centro storico, nei punti dove ancora mancano, ma anche nelle periferie. La giunta ha deciso di rispondere all’ultimo avviso del Ministero dell’Interno con scadenza a fine mese per il finanziamento di progetti di videosorveglianza da parte degli enti locali. In palio 36 milioni di euro. Il progetto elaborato dal comandante della polizia locale Mauro Vinciotti è stato approvato il 30 dicembre dall’esecutivo di palazzo dei Priori ed è ora al vaglio del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per il via libera.

“E’ un bando che esce ogni anno – spiega Vinciotti – ma finora non ci è andata bene perché i criteri di assegnazione ci sono sfavorevoli. La precedenza va ai comuni con un indice di delittuosità alto, a quelli in dissesto o sciolti per mafia. Grazie a Dio, Viterbo non è in nessuna di queste condizioni. Un punteggio ulteriore viene assegnato sulla base della popolazione residente, a vantaggio dei comuni più piccoli”. Algoritmo ministeriale a parte, “non provare a partecipare al bando sarebbe stato un delitto. Facciamo sempre domanda se c’è una possibilità, anche remota”, aggiunge il comandante.

L'importo del progetto viterbese ammonta a 57 mila euro: il 70 per cento corrisponde al cofinanziamento del Comune, mentre la quota ministeriale sarebbe pari a 15 mila euro. “In caso di esito negativo non è escluso che il Comune decida di realizzare almeno la parte coperta della propria quota o addirittura tutto il progetto, integrando in proprio le risorse mancanti. Valuteremo quando sarà uscita la graduatoria”.

Il sistema di videosorveglianza del Comune di Viterbo conta una cinquantina di telecamere, concentrate per lo più nel centro storico. Obiettivo di palazzo dei Priori è realizzazione una rete più capillare ed equilibrata. “Su 27 nuove telecamere previste, 22 sono di contesto e 5 per la lettura targhe. Rispetto al passato abbiamo cercato di bilanciare l’installazione in tutto il territorio: sia centro storico, dove ci sono alcune realtà che dobbiamo ancora coprire, ma anche le periferie. Le telecamere per la lettura delle targhe verranno posizionate invece nelle vie principali di entrata ed uscita del capoluogo”.

“Le telecamere da sole non sono risolutive, ma aiutano a fare prevenzione: quando le aree sono videosorvegliate la gente tende a stare più attenta a come si comporta. E poi sono utilissime per repressione”, conclude Vinciotti.

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Il Messaggero