Veleni interrati a Graffignano, ok alle indagini: sono 140 gli ettari da controllare

Veleni interrati a Graffignano, ok alle indagini: sono 140 gli ettari da controllare
Svolta nella vicenda dei rifiuti interrati a Graffignano, in provincia di Viterbo. Approvato ieri mattina in conferenza dei servizi il piano di caratterizzazione. Un primo passo...

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Svolta nella vicenda dei rifiuti interrati a Graffignano, in provincia di Viterbo. Approvato ieri mattina in conferenza dei servizi il piano di caratterizzazione. Un primo passo verso la bonifica del Pascolaro, attesa da dieci anni. Il costo rispetto ai piani presentati (e mai approvati) nelle passate conferenze è quasi raddoppiato fino ad arrivare a circa 250mila euro. Ma cresciuti sono anche gli ettari di campi da controllare: ben 140. Resta il nodo delle risorse: il piano economico è ottenuto il sì ma senza finanziamenti. La Regione, rappresentata dal dirigente dell’ufficio Bonifica dei siti inquinati, Eugenio Maria Monaco, ha consegnato al sindaco Anselmo Uzzoletti  i moduli necessari per ottenere fondi ad hoc mentre il consigliere Pd Enrico Panunzi è già attivo per reperire risorse. “La prossima settimana – ammette il primo cittadino – invieremo a Roma la documentazione necessaria”.


La caratterizzazione prevede scavi e sondaggi anche in profondità per capire quali materiali sono stati interrati. Nel frattempo, la Provincia è stata incaricata di fornire il catasto dei pozzi presenti nella zona e da cui alcuni casali si approvvigionano. Ottenuto l’elenco, verranno eseguite analisi anche sulle acque. Sono state poi inserite clausole che prevedono il monitoraggio delle campagne limitrofe ai terreni sequestrati. Insomma, dopo anni in cui di concreto non si è mosso nulla ora il piano c’é. “Sono molto soddisfatto – ammette Uzzoletti – perché il confronto con Regione, Asl, Provincia e Arpa è stato positivo. Abbiamo approvato la caratterizzazione proposta da Vincenzo Piscopo dell’Università della Tuscia e integrata dalle richieste dell’agenzia regionale per l’ambiente, che poi materialmente eseguirà i campionamenti e le analisi. Ora ci impegneremo perché la Regione ci aiuti, finanziandoci il costo dell’intervento”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero