Vallerano, il Comune: per avere gli spazi pubblici necessaria dichiarazione di antifascismo

Il consiglio comunale di Vallerano
Che si tratti di posizionare un banchetto o di organizzare una manifestazione di qualunque tipo, poco cambia. D’ora in poi per ottenere la concessione di spazi ed aree...

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Che si tratti di posizionare un banchetto o di organizzare una manifestazione di qualunque tipo, poco cambia. D’ora in poi per ottenere la concessione di spazi ed aree pubbliche, nonché sale di proprietà comunale, sarà prima necessario professarsi antifascisti. A Vallerano (Viterbo) la maggioranza di centrosinistra approva la mozione presentata dal consigliere Gianluca Gregori e rivoluziona il regolamento sulle concessioni.


Il provvedimento sottolinea che «al fine di prevenire episodi e manifestazioni inneggiati ideologie fasciste, naziste e/o razziste, è necessario approvare un atto di indirizzo per ottenere uno specifico impegno al rispetto dei principi della Costituzione». Un impegno da allegare alla documentazione già prevista da parte del richiedente che testimoni «di ripudiare il fascismo e il nazismo; di non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste; di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, propagandando, mincacciando o usando la violenta quale metodo di lotta politica».

Per inquadrare la mozione, occorre richiamare la storia recente di Vallerano. Qui, alle elezioni del 2018, Casapound Italia, complice l’assenza di una lista di centrodestra, ha preso 311 preferenze, il 21% dei voti, e ora esprime tre consiglieri di minoranza. Il capogruppo Jacopo Polidori è stato condannato per un pestaggio, avvenuto tre anni fa, ai danni di un 20enne che aveva dileggiato il movimento sui social. Un secondo consigliere, Francesco Chiricozzi, è stato arrestato lo scorso anno per lo stupro di gruppo a Viterbo. Sospeso dal prefetto, a lui è subentrato Marco Ricciardi. Polidori, Ricciardi e Pierpaolo Armenti il 24 maggio cambiano nome al gruppo consiliare che, da CasaPound Italia, diventa Vallerano Tricolore. Quindi, il 18 giugno il passaggio a Fratelli d’Italia.


«La minoranza – racconta il sindaco Adelio Gregori – in consiglio si è più volte dichiarata fascista, ha votato contro la mozione che condannava atti vandali con svastiche e offese ad Anna Frank e ha bocciato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Abbiamo voluto mettere nero su bianco quello che dovrebbe essere scontato ma a quanto pare non lo è: è ora di dire basta ai rigurgiti estremistici». E continua: “Avendo aderito a FdI che siede in Parlamento, non avrebbero dovuto avere problemi ad approvare la mozione. Invece, così non è stato. Mi chiedo cosa ne pensino i rappresentanti locali del partito della Meloni che hanno benedetto il loro ingresso”. Infine, un auspicio: “Mi auguro - chiude Gregori - che Vallerano faccia da apripista in provincia perché altri comuni ribadiscano il rispetto delle regole costituzionali quale principio cardine del nostro ordinamento”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero