Vaccino antinfluenzale: già coperti metà pazienti. Per il Covid invece è flop: fiale in ritardo e scarso interesse

Vaccino antinfluenzale: già coperti metà pazienti. Per il Covid invece è flop: fiale in ritardo e scarso interesse
Campagna vaccinale in chiaroscuro quella nel Viterbese. Nelle settimane scorse, Michele Fiore, il locale segretario della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale,...

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Campagna vaccinale in chiaroscuro quella nel Viterbese. Nelle settimane scorse, Michele Fiore, il locale segretario della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale, aveva lanciato l’allarme sulla cosiddetta “stanchezza vaccinale”, ovvero la scarsa propensione dei pazienti a sottoporsi alle immunizzazioni. Previsioni avveratesi, almeno per la campagna contro il Covid. Meglio, invece, quella per l’influenza: “Abbiamo già coperto la metà degli aventi diritto. Ora siamo in attesa di una nuova fornitura: tra una quindicina di giorni arriveranno altre dosi”, rivela.

A livello regionale, gli ultimi dati parlano di circa 450mila dosi di vaccino antinfluenzale somministrato dai medici di famiglia. Di questi, oltre 300mila agli  ultra 75enni. Gran parte della campagna è portata avanti proprio dalla categoria, visto che Asl e farmacie insieme hanno effettuato solo 20mila inoculazioni. “Stesso scenario nella Tuscia. Faccio l’esempio del mio ambulatorio: ho 1.500 assistiti, 350 circa quelli che hanno le caratteristiche per sottoporsi alla somministrazione e la metà già lo hanno fatto”, afferma Fiore. Adesione in linea con quella degli scorsi anni: “Devo dire che rispetto alle premesse, siamo abbastanza soddisfatti”, ammette. Merito anche dell’altissima adesione dei medici di famiglia: il 95% sta effettuando le inoculazioni contro l’influenza.

Ben diverso lo scenario per le vaccinazioni anti-Covid. Appena il 20% dei medici di base ha aderito ma ci sono anche altri intoppi che hanno contribuito a non far decollare la campagna (ottobre si è chiuso con un risultato magrissimo: nel Lazio i medici di medicina generale hanno somministrato finora 2.981 dosi, mentre i servizi di Asl, Aziende ospedaliere, Irccs, Rsa, 5.429, per un totale di 8.410). “Nella Tuscia in generale l’adesione è bassissima, ma si procede a macchia di leopardo: chi ne ha fatti un po’ di più, chi pochi e chi niente. Il problema – spiega Fiore – è che le dosi non sono state distribuite con quelle dell’antinfluenzale (a Viterbo sono arrivate solo il 21 ottobre, ndr). Dobbiamo considerare che chi si sottopone per prima al vaccino contro il virus stagionale è solitamente anche il più propenso al richiamo contro il Covid. Parte di quei pazienti non riusciremo a recuperarli nemmeno con l’arrivo delle fiale”.

A peggiorare, oltre ai ritardi nella distribuzione, ci si è messo anche il portale della Regione Lazio tramite il quale ordinare le dosi: “Non funzionava. Allora la Asl di Viterbo – rivela il segretario Fimmg – ha chiesto e ottenuto un portale provvisorio tramite il quale caricare le richieste”. Intoppi che, insieme alla già scarsa convinzione dei pazienti, non hanno aiutato. Eppure Fiore ricorda l’importanza di vaccinarsi: “Per i più anziani o i pazienti affetti da diverse patologia – ricorda – il vaccino è uno scudo protettivo che evita ulteriori problemi di salute”.

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Il Messaggero