Università della Tuscia, così rinascerà l'ex caserma dei Vigili del fuoco

Viterbo: La ex caserma dei Vigili del fuoco
Un investimento, per lavori e manutenzione periodica, pari a 2.242.000 euro, a detrazione del canone di affitto che per tutta la durata del contratto (31 anni) è fissato a...

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Un investimento, per lavori e manutenzione periodica, pari a 2.242.000 euro, a detrazione del canone di affitto che per tutta la durata del contratto (31 anni) è fissato a 72.322,58 euro. Obiettivo: ottenere dalla Provincia, proprietaria dell'ex caserma dei Vigili del fuoco, lo storico edificio di via Oslavia per  realizzare il Polo socio-umanistico dell'ateneo.

 
Acquisire l'immobile comporta non pochi vantaggi per la comunità universitaria: «adiacenza a S. Maria in Gradi già per buona parte utilizzata per la didattica; vicinanza alla mensa studentesca sita nei locali di San Sisto, alla Stazione di Porta Romana e agli alloggi del centro storico, dove gli studenti fuori sede in genere risiedono».
 
Poggia su queste basi il disco verde che il Consiglio d'amministrazione dell'Università della Tuscia, presieduto dal rettore Alessandro Ruggieri, ha dato a un'operazione che le autorità accademiche accarezzano da anni e che, grazie all'intesa raggiunta con Pietro Nocchi, presidente dell'ente di via Saffi, è riuscita alla fine a concretizzarsi.  
 
Il progetto consegnato alla Provincia articola in dettaglio le incombenze prioritarie per rendere l'immobile funzionale: dai principali interventi edilizi (demolizione, rifacimento delle tramezzature, intonaci, infissi, servizi igienici etc.) a quelli relativi agli impianti tecnologici  (idrico-sanitari, termici, antincendio etc.) le cui fasi sono, comprese le manutenzioni,  fissate in un cronoprogramma che copre un arco cronologico di venti anni (2021-2041).
 
Viene poi precisata l'organizzazione funzionale degli spazi, dove saranno sistemati ambienti per la didattica, uffici, laboratori e da destinare a startup, all’orientamento, alla comunicazione multimediale e alla formazione anche in ambito di alternanza scuola-lavoro. In particolare, nell’edificio a "L", articolato su due piani, oggi destinato a rimessaggio mezzi, camerate, bar etc., potranno essere realizzate nove aule per una capienza complessiva di circa 700 posti, un ampio spazio studenti, 17 studi/uffici, oltre a servizi igienici su entrambi i piani, due corpi scale e un ascensore.
 
Il punto di forza dell'ex-caserma? «La sua collocazione territoriale - spiega il rettore - è indubbiamente ideale: vicino alla Basilica di S. Maria in Gradi e al cuore antico del capoluogo, con una connessione non solo fisica ma anche culturale alle tematiche di ambito socio-umanistico».
 
Ulteriore valore aggiunto: «ospitare - risponde ancora il magnifico -  potenziandole, le attività da condividere le istituzioni locali, Provincia e Comune. In questa ottica, nell’interesse del territorio e delle istituzioni locali, potrebbe essere realizzato un incubatore “a carattere umanistico” per accelerare e sistematizzare i processi di creazione di impresa che nascono dalla ricerca in ambito umanistico e sociale».
 

Adesso la palla passa a palazzo Gentili che dovrà procedere con gli atti amministrativi necessari a perfezionare l'accordo e fare propria la proposta progettuale. Quindi - una volta che i Vigili abbandonano definitivamente lo storico comando -  dovrà entrare in gioco il Comune per il cambio di destinazione d'uso dell'immobile, emendando le norme d’attuazione del piano regolatore generale in vigore. E infine, il capoluogo potrà festeggiare uno spazio che legherà ancora di più l'università alla comunità cittadina. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero