Università degli studi della Tuscia: arriva il nuovo corso di laurea dedicato alla bioedilizia

Giuseppe Calabrò
Università della Tuscia: il Deim (dipartimento di economia, ingegneria, società e impresa) arricchisce la propria offerta formativa attivando lanciando, a partire...

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Università della Tuscia: il Deim (dipartimento di economia, ingegneria, società e impresa) arricchisce la propria offerta formativa attivando lanciando, a partire dall’a.a. 2023/24, un nuovo percorso interamente dedicato alle tematiche inerenti la bioedilizia, abilitante all’esercizio delle professioni di geometra laureato e perito industriale edile laureato.

«L’idea del nuovo corso di laurea – afferma Giuseppe Calabrò, docente di Elettrotecnica e delegato del rettore per i rapporti con le imprese - nasce dall’osservazione dell’attuale contesto di riferimento in cui le tematiche inerenti all’edilizia sostenibile stanno assumendo un ruolo di primaria importanza, anche grazie alla spinta determinante delle nuove direttive e piani di sviluppo europei, tra cui il PNRR e “Casa Green”. È ormai chiaro che a livello globale gli edifici sono una delle cause principali di consumo energetico e una fonte primaria di impatto ambientale. Dunque, essi vanno ripensati in ottica ciclo di vita, con un approccio integrato alla progettazione, un’attenta considerazione dei vincoli geografici e territoriali, un’accurata scelta di materiali a ridotto impatto ambientale, una scelta di impianti che possano ottimizzare il consumo energetico, senza dimenticarsi della loro sostenibilità sociale al fine di garantire salute e benessere a chi ne usufruisce».

Come si articola il corso? «Un primo anno – informa Calabrò – è incentrato su materie base e caratterizzanti nei settori della scienza e tecnica delle costruzioni, del disegno e rappresentazione, della composizione architettonica, della fisica tecnica e degli impianti termotecnici. Dal secondo anno gestione amministrativa di beni immobili, topografia e cartografia, impianti elettrici, certificazione energetica. Il terzo anno sarà dedicato al tirocinio pratico-valutativo da svolgere presso imprese, aziende, studi professionali, amministrazioni pubbliche, enti pubblici o privati convenzionati. L’esame finale prevedrà una prova-pratico-valutativa per l’abilitazione all’esercizio della professione e iscrizione agli albi di riferimento, e una prova finale per il rilascio del diploma di laurea».

Il corso sarà a programmazione locale con un numero massimo di accessi pari a 40.

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Il Messaggero