Un polo di ateneo nella ex caserma, pronto il progetto da 2,2 milioni di euro

Viterbo, la ex caserma dei Vigili del fuoco
«Abbiamo inviato, unitamente alla bozza di convenzione, il progetto definitivo alla Provincia sull'acquisizione e riqualificazione della struttura, tenendo conto delle...

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«Abbiamo inviato, unitamente alla bozza di convenzione, il progetto definitivo alla Provincia sull'acquisizione e riqualificazione della struttura, tenendo conto delle valutazioni  che gli uffici tecnici delle due istituzioni hanno concordato. Ora aspettiamo il disco verde da Palazzo Gentili, considerando che  Unitus  ha messo in bilancio la spesa di circa 300.000 euro l’anno per tre anni per ristrutturare l’immobile che sarà destinato alla didattica, alla città, e ai servizi per gli studenti, diversamente abili compresi. Mi auguro una sollecita risposta per dare il definitivo via al progetto».

 
Così il rettore Stefano Ubertini sull'operazione ex caserma Vigili del fuoco di via Oslavia da destinare - si precisa nella convenzione tra Unitus e Provincia,  proprietaria dell'immobile - «a fini istituzionali di didattica, ricerca e terza missione». Il progetto comporta un investimento, per lavori e manutenzione periodica, pari a 2.242.000 euro.  
 
Con l'acquisizione dell'immobile la comunità universitaria ottiene non pochi vantaggi: adiacenza a S. Maria in Gradi già per buona parte utilizzata per la didattica; vicinanza alla mensa studentesca sita nei locali di San Sisto, alla Stazione di Porta Romana e agli alloggi del centro storico, dove gli studenti fuori sede in genere risiedono. «Con la disponibilità dei locali - sottolinea il rettore - potrebbe completarsi l'ampliamento degli spazi del corsi di laurea socio-umanistici, realizzando peraltro una connessione non solo fisica ma anche culturale in stretta sinergia con Provincia e Comune».  
 
Il progetto precisa l'organizzazione degli ambienti per la didattica, degli uffici, dei laboratori da destinare a startup, all’orientamento, alla comunicazione multimediale e alla formazione anche in ambito di alternanza scuola-lavoro. In particolare, nell’edificio a "L", articolato su due piani, oggi destinato a rimessaggio mezzi, camerate, bar etc., potranno essere realizzate nove aule per una capienza complessiva di circa 700 posti. Sono inoltre previsti: un incubatore di idee per accelerare i processi di creazione di impresa, nonché per attività di supporto sociale per l’inclusione di soggetti deboli e diversamente abili. Il simbolo storico del comando di via Oslavia, l’edificio-torre per le esercitazioni dei pompieri,  diventerà una struttura di supporto multimediale e di comunicazione.
 

«E’ di grande suggestione  – conclude Ubertini – poter costituire un grande polo accademico nelle vicinanze del centro della città, con evidenti benefici non solo per la capacità attrattiva dell’Ateneo, ma anche per l’indotto economico e per la complessiva migliore qualificazione del quartiere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero