Nel Viterbese ritornano feste spettacolari: la Barabbata di Marta, i Pugnaloni di Acquapendente

Marta: corteo della Barabbata
Dopo due anni di fermo, nel fine settimana riflettori accesi su due storiche (e spettacolari) feste di primavera. A Marta,...

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Dopo due anni di fermo, nel fine settimana riflettori accesi su due storiche (e spettacolari) feste di primavera.

A Marta, sulle sponde del lago di Bolsena, sabato 14 maggio va in scena la festa delle Passate ovvero la Barabbata, che affonda le sue radici nei riti pagani propiziatori. Un multicolore e vociante corteo, composto dai rappresentanti delle corporazioni professionali (Casenghi, vale a dire gli uomini di fiducia dei proprietari delle terre; Bifolchi, cioè chi arava la terra con l’aratro a chiodo trainato da buoi; Villani, gli agricoltori veri e propri; i Pescatori) e punteggiato da carri allegorici, sfilerà, a partire dalle 9,15, per le vie del paese.

Il corteo raggiunge il santuario della Madonna del Monte, luogo deputato alla celebrazione vera e propria del rito, appunto le “Passate”, offrendo alla Madonna i frutti della terra e del lago, con distribuzione delle tradizionali ciambelle. L’intensa giornata – che comincia fin dalle 4,30 del mattino con spari di bombe a festa e suono incessante del tamburino per le vie del piccolo centro - si concluderà alle 14,30, con arrivo in piazza Umberto I° e benedizione ai Passanti con i loro carri da parte del parroco Don Roberto.

Ad Acquapendente, sabato e domenica, sono invece di scena i Pugnaloni (cioè “pungoli”, bastoni di legno), grandi pannelli (3,60 x 2,60) realizzati a mosaico con foglie e fiori e rappresentano il tema della libertà contro ogni forma di oppressione. L’origine della festa si fa risalire ad uno degli episodi principali della storia di Acquapendente: il “miracolo” della Madonna del Fiore avvenuto nel 1166 che, grazie alla improvvisa fioritura di un ciliegio secco da anni, diede la spinta ai cittadini di ribellarsi alle oppressioni di un governatore di Federico Barbarossa.

Durante la mattinata di domenica, i Pugnaloni – realizzati da 15 gruppi,  formati da giovani artisti dilettanti -  verranno collocati lungo le vie e le piazzette e negli angoli più caratteristici della cittadina, rivestiti a festa per l’occasione. Le tavole resteranno esposte fino alle prime ore del pomeriggio, dopodiché sosteranno nella piazza del Duomo dove sarà possibile ammirarle fino all’inizio della sfilata. Nel frattempo il suono caratteristico delle chiarine e dei tamburi precederà l’arrivo degli sbandieratori e del corteo storico, per il tradizionale spettacolo delle bandiere che si svolge ogni anno nella piazza principale della città. Nel tardo pomeriggio, dopo la processione della Madonna del Fiore, la premiazione del più bel Pugnalone.

La manifestazione è annoverata nell’albo delle Rievocazioni Storiche della Regione Lazio.

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Il Messaggero