Tuscania, trage di pecore gli allevatori: sono stati i lupi

Tuscania, trage di pecore gli allevatori: sono stati i lupi
Una strage di ovini in località Montebello, a Tuscania. Una carneficina alle porte della piccola cittadina, dove almeno sessanta capi sono stati sventrati e decapitati sui...

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Una strage di ovini in località Montebello, a Tuscania. Una carneficina alle porte della piccola cittadina, dove almeno sessanta capi sono stati sventrati e decapitati sui terreni adibiti a pascolo. Lupi o cani selvatici? Se lo domanda la Coldiretti Viterbo, in seguito delle numerose segnalazioni da parte degli imprenditori agricoli sullo sterminio di greggi avvenuto in questi giorni. Tra gli agricoltori della zona c'è spavento per il bestiame, ma anche guardando ai danni per migliaia di euro. Basti pensare al costo di ogni singolo animale, che si aggira intorno agli 80 euro; più il profitto che viene a mancare: lana, latte e carne.


L'accaduto è stato immediatamente segnalato al referente della sezione della locale Coldiretti, Daniele Nassi. «Ci siamo attivati nei mesi scorsi e con la sede regionale stiamo predisponendo azioni concrete - ha detto il presidente della Coldiretti di Viterbo, Mauro Pacifici - che però devono essere accompagnate anche da pragmatismo da parte degli enti preposti. Questo per dare risposte nuove sul tema della prevenzione, oltre che per i risarcimenti».

Per gli agricoltori oltre il danno c'è anche la beffa, in quanto lo smaltimento delle carcasse è a carico loro e molto oneroso. Tutto questo per un settore già fortemente colpito dalla crisi. Pacifici incalza sottolineando che basterebbe prendere esempio da altre regioni: «In queste circostanze - conclude - l'imprenditore potrebbe essere agevolato con una diversa modalità in termini economici, aiutando così il settore colpito da questi problemi».

Non è la prima volta che gli ovini vengono attaccati da altri animali. A Montalto, mesi fa, seppur in minore entità, gli allevatori lamentarono il massacro del proprio bestiame avvenuto durante le ore notturne. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero