Turismo, luce in fondo al tunnel: segnali positivi dall'estero per agosto

Turismo, luce in fondo al tunnel: segnali positivi dall'estero per agosto
Timidi segnali di ripresa per il turismo estero, rallentano le disdette per il mese di agosto in diminuzione del 10%. Un lampo di luce dopo mesi di notte fondissima che non...

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Timidi segnali di ripresa per il turismo estero, rallentano le disdette per il mese di agosto in diminuzione del 10%. Un lampo di luce dopo mesi di notte fondissima che non cancella dubbi e preoccupazioni. Rispetto al 2019 i numeri restano in profondo rosso, compensati solo parzialmente dall’aumento del turismo di prossimità e dalla componente esterofila italiana rimasta in patria.


Nel Lazio, la quarta regione più colpita dopo Veneto, Lombardia, Toscana e poco davanti all’Emilia Romagna, il calo di presenze internazionali ipotizzato è di 2,9 milioni di unità con la provincia di Viterbo che versa il suo contributo. Azzerata la componente asiatica e statunitense, crolla quella del Regno Unito, ai minimi termini lo zoccolo duro olandese e tedesco «per i quali si parla di un calo del 70% in media», spiega Carlo Focarelli del Blue international camping di Bolsena.

Un trend che si stabilizza nella provincia e prende di mira le città d’arte che faticano, più di mare e lago, a riempirsi nuovamente di turisti con un impatto considerevole sulle attività collaterali: negozi e ristoranti su tutti. «Senza stranieri la stagione di fatto non c’è stata – spiega Paolo Equitani del Lido camping di Bolsena –. Dalla Germania e dall’Olanda le cancellazioni stanno diminuendo, se a giugno erano il 90% adesso siamo tra il 70 e il 75, ma l’emergenza resta».

Preoccupazione aumentata dalla contrazione del tempo di permanenza, in media 3 giorni, e condivisa in parte anche sul litorale: «Dove gli stranieri mancano ma luglio e agosto stanno andando sopra le attese grazie alla presenza di una forte componente italiana», spiega Mario Pusceddu dell’agriturismo Valle del Marta. Un appiglio cui si aggiunge un altro fornito dal calendario.

«La stagione che tradizionalmente finiva intorno al 20 agosto si sta prolungando – spiega ancora Focarelli –. Le prime due settimane di settembre potrebbero esse molto positive, richieste in particolare dalla Germania ci sono, ma molto dipenderà dall’andamento dei contagi».


Nessuna illusione e tanto realismo da Confesercenti: «La speranza è di arrivare almeno al 50% delle presenze dello scorso anno. È una stagione difficile ma dalla quale dobbiamo trarre il massimo – spiega Vincenzo Peparello - e molti dei turisti che vediamo oggi arrivano per la prima volta nella Tuscia. Dobbiamo investire su di loro perché rappresentano il bacino privilegiato sui cui progettare la ricostruzione dei prossimi anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero